La regione aveva già stanziato i 100 milioni di euro che dovevano arrivare dal governo per le famiglie piegate dalla crisi determinata dal Covid. Ma adesso il governo nazionale ha negato i milioni già stanziati. Una sconcertante scoperta, questa, fatta ieri dalla commissione speciale per la verifica dell’applicazione delle leggi regionali.
Lo denunciano i deputati regionali di Lega Sicilia, presenti in commissione con il presidente Carmelo Pullara e con gli onorevoli Marianna Caronia, Giovanni Cafeo e Antonio Catalfamo. Gli assessori e i dirigenti dei settori interessati, ossia famiglia e programmazione, si son orimpallati la responsabilità per la mancata emanazione dei provvedimenti attuativi dell’articolo 5 della legge regionale che aveva stanziato delle somme per il fondo sicilia-sezione specializzata per il sostegno finanziario alle famiglie, per le esigenze finanziarie causate dalla crisi derivante dalle misure di contrasto alla diffusione del covid. Per la copertura della spesa erano stati individuati fondi extraregionali e del POC, piano operativo complementare 2014-2020.
I funzionari hanno riferito che, in sede di riprogrammazione della spesa, le somme sono state destinate ad altro, ma non si conosce ancora quale sia stata l’effettiva destinazione. Nessuno ha saputo fornire chiarimenti, con un rimpallo di competenze fra i vari uffici presenti e anche di fronte alle pressanti richieste della commissione avrebbero asserito che “quanto scritto nella legge era soltanto un consiglio, un’indicazionen fornita dalla giunta che però decide di utilizzare le somme in altro modo”. Insomma, da parte del governo e di qualche funzionario, le leggi regionali sono dei meri ‘consigli’ cui ognuno è libero di scegliere se attenersi o meno”.
Per il gruppo parlamentare della Lega all’Assemblea regionale siciliana, composto da: Antonio Catalfamo, Maria Anna Caronia, Vincenzo Figuccia, Orazio Ragusa, Carmelo Pullara, Luca Sammartino e Giovanni Cafeo, “ancora una volta da parte del governo viene tenuto un comportamento che definire poco rispettoso del parlamento è un eufemismo, ma in questo caso specifico alla gravità istituzionale si aggiunge quella sostanziale con la mancata attuazione di una norma di grandissimo valore sociale che avrebbe consentito di aiutare migliaia di famiglie in grave difficoltà”.