Nella splendida cornice di Villa Piccolo in contrada Vena a Capo d’Orlando, centro tirrenico del messinese, sarà presentato “Bonjour Casimiro”, il libro di Alberto SAmonà che racconta l’universo di Casimiro Piccolo e dei “Gattopardi siciliani”.
Appuntamento domenica 31 ottobre alle 17.30 a villa Piccolo con la presentazione del libro che racconta l’universo di Casimiro Piccolo, pittore e fotografo di rara sensibilità e i luoghi in cui vissero i baroni di Calanovella che nei primi anni Trenta lasciarono Palermo e i salotti della cittadina per trasferirsi nella villa di famiglia sulle colline di Capo d’Orlando. Qui vissero i tre fratelli Piccolo: Lucio, il poeta; Casimiro, l’artista e Agata Giovanna, la botanica.
Qui nacque una nuova pagina di storia per la famiglia Piccolo che i tre fratelli scrissero insieme alla madre, Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò. Nel libro, a più riprese, appare anche la figura di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei Piccolo che amava soggiornare nella villa di Capo d’Orlando per ritrovare qui quella perduta atmosfera familiare e cercare spunti per il Gattopardo, il grande capolavoro letterario del Novecento. Alla presentazione del libro dell’attuale assessore regionale alla cultura, Alberto Samonà, prenderanno parte: Andrea Pruiti Ciarello, presidente della fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella; Andrea Giuseppe Cerra, professore e la giornalista Milena Romeo.
Il libro è un ibrido tra romanzo e saggio, con diverse parti narrative e visionarie e altre descrittive della storia di quel mondo aristocratico siciliano nel quale i Piccolo vissero. “Bonjour Casimiro” che ha come sottotitolo “il barone e la villa fatata”, presenta una commistione di stili voluta da Samonà quasi come gioco letterario. Non mancano anche le immagini fantastiche o mitiche, le stesse che Casimiro Piccolo riproduceva nei suoi acquerelli in esposizione a Villa Piccolo. Il libro è un viaggio fra vicende di tempi andati e dimensione contemporanea che mette insieme reale e visioni immaginifiche¸a volte surreali, nelle quali il narratore si confonde a più riprese con il protagonista del libro, quasi fosse il suo “doppio”.