Sarà presentato ufficialmente domenica 24 ottobre a Linguaglossa, nel catanese, il nuovo presidio slow food della salsiccia al ceppo. Appuntamento alle 15.30 nella sala comunale. Questo è il 51esimo presidio Slow Food della Sicilia. Un traguardo che segna l’impegno e la volontà dell’intera comunità a proteggere e mantenere antiche tradizioni culinarie legata al territorio, alla sua storia e alla sua tradizione.
All’evento parteciperà il sindaco di Linguaglossa, Salvatore Puglisi insieme a rappresentanti della comunità slow food e la condotta di Catania.
“In un momento storico come questo che stiamo vivendo, poter festeggiare un avvenimento importante come questo sembra quasi un sogno – sottolinea Salvatore Puglisi, sindaco di LInguaglossa – abbiamo lavorato per anni al raggiungimento di un obiettivo che sottolinea la coesione e il grande impegno di tutti coloro che gravitano attorno alla comunità della salsiccia al ceppo. È una vittoria, non solo per noi, ma per tutti coloro che si battono per la salvaguardia dei territori, dove gli stessi territori si raccontano attraverso la propria storia e i propri prodotti”.
“Questo riconoscimento – aggiunge Riccardo Randello, referente dei presidi per la condotta slow food Catania – è merito di un’intera zona che da sempre ha lavorato affinché l’antica tradizione della salsiccia al ceppo fosse riconosciuta come presidio e già da tempo era stata inserita nell’arca del gusto (registro dedicato alle tipicità a rischio estinzione) e oggi, grazie all’impegno dei tre produttori Luciano Pennisi, Anthony Russo e Gianluca Arcidiacono, abbiamo iniziato un percorso che siamo sicuri diventerà ancora più ambizioso nel tempo”.
“Quando nasce un nuovo presidio è una vittoria per tutti – fa eco Anastasia De Luca, fiduciaria della condotta Slow food Catania – non solo per i produttori, ma per l’intera filiera che gravita intorno. La salsiccia al ceppo, così chiamata per la sua particolare lavorazione, è ancora indissolubilmente legata ai metodi tradizionali. È il frutto di una comunità che si mobilita nel nome del buono, pulito e giusto, attenta al benessere degli animali, lavorando con allevamenti non intensivi e alle tradizioni smbolo del territorio”.
La salsiccia al ceppo viene tritata dai coltelli locali simili ad un’accetta chiamati “paritturi” su un ceppo di quercia, tipico della zona etnea. Ogni ricetta è un mix di cinque tagli del maiale: coscia, pancetta, guanciale, lardo e capocollo, impasti a mano e conditi con sale, pepe nero e semi di finocchietto selvatico raccolto sull’Etna. Ogni produttore “mixa” le dosi degli ingredienti a secconda dell’interpretazione che vuole dare, un po’ come le note di un pezzo musicale. Praticamente ogni salsiccia al ceppo avrà un gusto unico ed inimitabile.
Alla fine della presentazione di domenica si terrà una passeggiata a km 0 in stile slow food nelle macellerie capofila del presidio, dove avranno la possibilità di fare le proprie domande ai nostri produttori.