Sta per terminare il viaggio missionario in Camerun del gruppo di missionari partiti a metà luglio dalla diocesi di Cefalù, del palermitano. Un viaggio che li ha portati a visitare scuole, carceri, strutture sanitarie e tante realtà e villaggi di una porzione del continente africano.
Un’esperienza che rafforza il legame e la collaborazione tra la diocesi siciliana e quella di Obala. Lo scorso 22 luglio erano stati consegnati 120 banchi per la scuola del villaggio di Bitsinda, nella diocesi di Obala, immerso nella foresta. Domenica scorsa è stata visitata la chiesa in costruzione a cui ha partecipato la diocesi di Cefalù con la raccolta di quaresima.
“Nei nostri sogni tantissime chiese, sempre aperte, che custodiscano, quasi in uno scrigno, il vostro entusiasmo, dove andare per stare con la comunità, con il Maestro bello e partire per la missione – ha affermato il diacono Gandolfo Sausa, direttore della Caritas diocesana di Cefalù al vescovo di Obala, Sosthène Léopold Bayemi Matjei – Tantissime chiese che diventano missione non perché convicono con discorsi, ma per la vita che in esse si respira”.
La cooperazione tra la chiesa di Cefalù e quella di Obala muove nello spirito i primi passi, dono reciproco l’uno all’altro, carismi che si intrecciano rinnovando i cuori di tutti. Dall’accoglienza nel seminario diocesano di Cefalù di Wilfried e Gabriel alla realizzazione del progetto Obala chiama Cefalù, portato avanti in questi anni dalla diocesi siciliana.
“La Cooperazione tra le nostre chiese, voluta e promossa dalla Spirito per il discernimento dei Vescovi Giuseppe e Sosthene – ha affermato ancora Sausa -, sarà ed esprimerà quella Sinodalità che la Chiesa di Cefalù sta vivendo: un camminare insieme, un progettare insieme, un vivere ed essere tutti figli dello stesso Padre nello Spirito di amore che ci fa famiglia, popolo di Dio”.