Ragusa: Chiavola, “i turisti non sono coccolati”

“Ragusa dice di essere una città che guarda al turismo come volano fondamentale per la crescita e lo sviluppo. Ancora oggi, però, pecchiamo in parecchie cose e i visitatori fanno molta fatica a starci appresso”. E’ questo il senso della rimostranza che arriva dal presidente dell’associazione “Ragusa in Movimento”, Mario Chiavola, dopo avere raccolto l’ennesima segnalazione di un visitatore che aveva manifestato il proprio disappunto per la precaria organizzazione nell’accoglienza di chi arriva da fuori.

Il visitatore in questione – afferma Chiavola – era un signore di Firenze che mi ha illustrato come sono organizzati nella loro città. E’ normale che non possiamo pretendere di emulare una città come quella fiorentina che può vantare decenni di organizzazione sul fronte dell’accoglienza. Da noi, però, quando i turisti arrivano si accorgono subito di non avere a che fare con una realtà dove ci si è fatti in quattro sul fronte dell’ospitalità. I visitatori sono spaesati, non sanno dove trovare né gli orari dei bus, urbani ed extraurbani, né altre informazioni che potrebbero favorire la loro mobilità. Succede che le agenzie che dovrebbero fornire indicazioni a tal proposito sono chiuse. E quando invece sono aperte, l’addetto al front office non sa neppure pronunciare una parola d’inglese. Insomma, non ci sono servizi né tabelle informative. Dal momento stesso in cui mettono piede in città, i turisti non fanno altro che chiedere informazioni e non sanno a chi rivolgersi. Ma per quale motivo deve essere così?”. Chiavola spiega di sapere che è attivo in piazza San Giovanni un “tourist point” comunale. “Ma non basta – prosegue – si potenzi ancora meglio o si faccia il possibile per indirizzare chi arriva a Ragusa da visitatore e da turista nel suddetto posto informativo. Altrimenti questi ultimi non sanno come fare. E poi un’altra cosa. Ho letto in questi giorni circa la petizione portata avanti da alcuni commercianti di viale Tenente Lena per fare in modo che gli autobus extraurbani possano effettuare almeno una fermata. E’ una iniziativa che condivido. Sarebbe opportuno che gli stessi bus facessero tappa a piazza del Popolo, proprio per avere l’opportunità di fare scendere i passeggeri in centro. E invece niente. Nessuno si preoccupa di reindirizzare al meglio le politiche turistiche. E poi ci lamentiamo se, quando i visitatori vanno via dalle nostre parti, dicono di essere stati trattati con molta approssimazione e sufficienza. Così come ha fatto il turista fiorentino che mi ha esposto alcuni di questi problemi”. 

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