Ad Agrigento è stata costituita formalmente l’azienda speciale consortile per gestire il servizio idrico integrato in tutta la provincia. Un risultato storico, dopo anni di malversazioni e illegalità macroscopiche della gestione privata di Girgenti acque, coperte da complicità e compromissioni gravissime che, grazie allo straordinario lavoro della magistratura, sono venute alla luce.
I cittadini hanno pagato a caro prezzo in termini di servizio, tariffe, inquinamento ambientale e soprattutto etico e morale, un sistema che oggi dovrebbe essere definitivamente tramontato, almeno così si legge nel comunicato del forum siciliano dei movimenti per l’acqua e i beni comuni.
Nel ringraziare tutti i sindaci che all’interno dell’assemblea territoriale idrica hanno sposato e sostenuto la nostra stessa prospettiva a partire dalla presidentessa Francesca Valenti, auguriamo ai componenti del consiglio di amministrazione e al presidente e vice presidente dell’assemblea dell’AICA un buon lavoro.
Siamo ben consapevoli del fatto che non saranno poche le difficoltà da affrontare ma la governance del nuovo soggetto gestore avrà dalla sua il contributo di partecipazione e controllo democratico dei cittadini e del Forum siciliano nelle sue straordinarie e combattive articolazioni territoriali. L’AICA dovrà funzionare ed essere efficace, efficiente, economica e trasparente!
L’auspicio è che l’esempio di Agrigento sia presto seguito dalle altre ATI siciliane e che si possa rimuovere la possibilità di fare profitto sull’Acqua anche a livello di sovrambito, risolvendo il contratto di Siciliacque spa per il 75% della multinazionale francese Veolia.
L’Acqua è il bene comune primario ed il simbolo della democrazia effettivamente esigibile dalle comunità. Ieri Agrigento ha dato lezione di democrazia.