“Dipinti sull’acqua. Da Sartorio a De Conciliis” è la mostra tra paesaggi e abissi marini che arriva al parco archeologico delle Eolie, l’arcipelago del messinese. L’inaugurazione è prevista per sabato prossimo 26 giugno. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 3 novembre a Lipari fra le sale del museo archeologico Bernabò Brea e le celle dell’ex carcere, trasformato dal 2015 in polo d’arte contemporanea.
Qui, tra le anfore recuperate negli abissi marini delle Eolie, i vasi policromi del “pittore di Lipari” e la più ricca collezione di maschere della tragedia e della commedia greca, si fanno spazio 19 tele di artisti vissuti negli ultimi due secoli. Sono: Giorgio Belloni, Mosè Bianchi, Carla Celesia Di Vegliasco, Bruno Croatto, Vittore Grubicy De Dragon, Karl Lindemann-Frommel, Plinio Nomellini, Carlo Passigli, Attilio Pusterla, Giulio Aristide Sartorio. Per il 900 i contemporanei Vito Bongiorno, Ettore De Conciliis, Piero Guccione, Francesco Santosuosso e Luciano Ventrone. Tutti artisti che all’acqua hanno dedicato paesaggi, scende di vita quotidiana o istanti di ingenua felicità, come quella così familiare di mamme e bambini in riva al mare.
All’inaugurazione prevista per sabato 26 giugno a partire dalle 19.00 sarà presente l’assessore regionale dei beni culturali, Alberto Samonà per il quale l’acqua è “inodore, insapore, incolore, priva di forma eppure origine primigenia della vita sulla Terra. Dipingere l’acqua, per un pittore – dice Samonà – può essere la sfida di una stagione creativa o l’ossessione di una vita intera, come è stato per alcuni fra gli artisti in mostra a Lipari. E quale spazio, meglio di un’isola, per sua stessa natura circondata dall’acqua, si presta ad accogliere una mostra come questa che vivifica e rigenera il percorso espositivo di uno tra i più sorprendenti musei della nostra regione? Siamo certi che i viaggiatori attesi alle Eolie nei prossimi mesi ameranno moltissimo questa raffinatissima, liquida suggestione che i dipinti sull’acqua donano a questo museo e alla sua ricchissima collezione di reperti”.
La mostra “dipinti sull’acqua”, a cura di Brigida Mascitti, è promossa dal parco archeologico delle Eolie diretto da Rosario Vilardo e realizzata in collaborazione con la regione siciliana, assessorato e dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana che ospita degli spazi del museo archeologico Berbnabò Brea. La mostra nasce da un’idea del direttore Vilardo e di Lorenzo Zichichi e aggiunge un nuovo capitolo all’indagine sulla pittura d’acqua alla quale “il cigno edizioni” ha dedicato con questa di Lipari cinque mostre.
Spiega la curatrice, Brigida Mascitti, storica e critica dell’arte specializzata nel Novecento storico: “La gamma degli approcci stilistici, concettuali e tematici all’immagine dell’acqua è assolutamente varia, e prescinde dalla cronologia delle opere. Ed è così che il Tevere, con le sue enormi anse, è protagonista della tela “Passeggiata di Poussin verso Monte Mario” del 1859 di Karl Lindermann Frommel come della “Valle del Tevere 1” del 2000 di Ettore De Conciliis. Accade lo stesso quando tre artisti come Mosè Bianchi (con la “Famiglia del pescatore” del 1890), Carla Celesia di Vegliasco (con “Acqua e Sole” del 1912) e Carlo Passigli (con “Bimbi al mare” del 1920-30) utilizzano il mare come sfondo per immortale scene di vita ordinaria e quotidiana. L’acqua spesso è anche l’elemento caratterizzante la città: così ne “Il porto di New York” del 1912 di Attilio Pusterla, nella tela “Brasile. Nei dintorni di Olinda” del 1924 di Giulio Aristide Sartorio e nel “Canale di Venezia” del 1939 di Bruno Croatto. Immancabili le vedute di città marinare ed isole come nel caso di “Genova Quarto” di Giorgio Belloni (1910-15) e nella “Spiaggia all’isola d’Elba” di Plinio Nomellini del 1920. I contemporanei De Conciliis e Piero Guccione si soffermano sulle placide sfumature di blu del mare con “Perenni transiti III” del 2015 e lo studio da “Il nero e l’azzurro” del 2003 e c’è chi invece come Luciano Ventrone (“Mare inquieto” del 2020) e Francesco Santesuosso (“Tempesta sull’oceano primordiale” del 2015) immortala l’inquietudine e la forza inarrestabile del mare o dell’oceano in tempesta con enormi tele materiche. Immancabile l’omaggio alla Sicilia, isola bagnata contemporaneamente da tre distinti mari ed immortalata da Vito Bongiorno con l’opera omaggio alla propria terra natale “My land” del 2021 o con una veduta spettacolare al crepuscolo del Porto di Palermo, opera del 2010 di Ettore De Conciliis”.
Sarà possibile visitare la mostra dal lunedì al sabato dalle 09.00 alle 18.30 (ultimo ingresso). Domenica e festivi dalle 09.00 alle 13.00. Il biglietto intero è 10 euro, mentre il ridotto 5 e include la visita al museo e alla mostra. Prenotazioni su www.aditusculture.com