Qualche giorno fa alla Vucciria, quartiere popolare di Palermo, il 25enne Emanuele Burgio è stato assassinato dai Romano, figlio, padre e zio. Tutto a seguito di una discussione durata giorni, anche con pestaggi, dopo che con lo specchietto della sua Mercedes da 60 mila euro Burgio ha sbattuto il braccio di Giovan Battista Romano.
Giovani hanno schierato le proprie moto alla Vucciria, a Ballarò e in altre zone popolari e con musica napoletana e fuochi d’artificio, alzando foto con l’immagine della vittima “resterai sempre nei nostri cuori”, hanno ricordato il giovane assassinato che, dicono in molti, era uno che si sapeva far voler bene anche se altri dicono che usava troppo le mani.
In un muro della Vucciria vicino ai locali dei parenti di Burgio sono state affisse numerose foto del giovane tratte dal suo profilo Facebook. Un poster gigante davanti al locale gestito da alcuni parenti del giovane assassinato. La vecchia trattoria Zia Pina, nonna del padre di Emanuele, è chiusa da oltre un anno. A far rispettare il coprifuoco sono intervenuti gli agenti del reparto operativo in tenuta antisommossa. La salma del giovane si trova ancora al policlinico in attesa della data per lo svolgimento dei funerali.