È stata siglata a Capaci, nel palermitano, la convenzione tra la diocesi e la cooperativa Verbumcaudo nel segno della giustizia. La firma proprio nel giorno in cui si ricorda la strage di Capaci. L’iniziativa è stata promossa dalla Caritas diocesana di Cefalù nell’ambito del progetto di inclusione “Ci sono anch’io” fortemente voluto dal vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante, come segno di speranza per tutto il territorio diocesano affamato di lavoro.
Non a caso, è stata scelta per la firma, la data del 23 maggio visto che la figura di Giovanni Falcone è fortemente legata al feudo Verbumcaudo, terreno appartenente alla famiglia mafiosa dei Greco e confiscato proprio da Giovanni Falcone nel 1987.
Il vescovo Marciante, impegnato nei lavori della conferenza episcopale italiana, ha delegato per la firma il pro vicario, don Giuseppe Licciardi che ha sottolineato due aspetti importanti del progetto che vede protagonista anche la cooperativa Verbumcaudo. “La scelta è stata quella di coinvolgere nel progetto cooperative che si adoperano nel sociale e che, come Verbumcaudo, hanno seminato semi di credibilità nel territorio – spiega don Licciardi – si vuole in questo modo dare anche un segno credibile di giustizia dando un’opportunità di lavoro a giovani con disagi e fragilità di diversa natura, vittime spesso di ingiustizie in una società che li emargina perché il diritto al lavoro è un diritto di tutti”.
Il progetto è anche la risposta concreta allo slogan “Di cosa siamo Capaci”, scelto per il 29esimo anniversario della strage di Capaci: il tentativo di realizzare la giustizia promuovendo la dignità di ogni uomo con il lavoro.