Si chiama “PretenDiamo legalità”, il progetto che ha coinvolto la questura di Ragusa e tutte le scuole della provincia. Per l’anno scolastico in corso il ministero dell’interno, in collaborazione con il ministero dell’istruzione, ha avviato il quarto ciclo del progetto “PretenDiamo legalità” destinato agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado.
L’obiettivo è quello di promuovere la legalità attraverso i temi del rispetto delle regole, del corretto utilizzo della rete internet e dei valori della Costituzione.
Sin dai primi mesi dell’anno, in raccordo con il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Viviana Assenza e la delegata alla realizzazione del progetto per il settore scolastico provinciale, Angela Rapicavoli, sin dai primi mesi dell’anno sono stati organizzati e realizzati numerosi incontri, in videoconferenza, che hanno coinvolto diverse centinaia di studenti della scuola primaria di primo grado, secondaria e istituti di istruzione superiore.
L’intento è stato quello di trasmettere alle giovani generazioni la consapevolezza che la sicurezza è un bene che si costruisce solo se vi è la partecipazione di tutti e che la collaborazione e il confronto reciproco rende possibile una vera società democratica, nella quale la dignità e la libertà di ogni persona viene promossa e rispettata.
Relatori della polizia della questura e dei commissariato hanno proposto agli alunni e studenti della provincia temi diversificati a seconda delle fasce d’età e le problematiche connesse. Per la scuola primaria sono stati trattati gli argomenti della legalità e il rispetto delle regole per vivere bene insieme; i princìpi della Costituzione, l’educazione stradale, il corretto utilizzo di internet, l’amicizia e la solidarietà e il rispetto del prossimo, valori che consentono di apprezzare la diversità e contrastare il fenomeno del bullismo ei tutte le forme di discriminazione.
Per la scuola secondaria, i valori della Costituzione, della legalità, del rispetto delle regole e della solidarietà per contrastare ogni forma di discriminazione di genere, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, per una crescita sociale fondata sui valori fondamentali della civile convivenza; i fenomeni del bullismo e della violenza di genere, essere responsabili delle proprie azioni perché le scelte quotidiane incidono sulla nostra vita e su quella degli altri, utilizzo di internet e social; i fenomeni del cyber bullismo, il dark web, l’adescamento, il revenge porn, le challenge o sfide sui social e la dipendenza da internet, l’uso e l’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti, la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata di stampo mafioso; il concetto di legalità.
Ieri, a conclusione delle varie fasi del progetto, si è svolto un incontro di formazione/informazione, in videoconferenza, destinato agli studenti della scuola secondaria di primo grado organizzato dall’ufficio scolastico provinciale di Ragusa insieme alla polizia di Stato che ha avuto ad oggetto la campagna di prevenzione e sensibilizzazione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet, in considerazione delle note tragiche vicende relative a minori vittime del fenomeno delle cosiddette challenge.
All’apertura della videoconferenza, il questore di Ragusa, Giusy Agnello, dopo aver ringraziato il dirigente scolastico provinciale per aver accolto l’invito della polizia di Stato a partecipare al progetto “PretenDiamo legalità” e a quanti si sono adoperati per la sua realizzazione in provincia, ha rivolto un saluto alle classi degli alunni che partecipavano all’incontro, mettendoli in guardia sull’uso consapevole della rete internet, suggerendo di segnalare sempre qualsiasi situazione anomala o di pericolo che li possa personalmente riguardare o interessare compagni di scuola ed amici, ai propri genitori, agli insegnanti o alle forze di polizia, per la loro tutela.
Infine, il questore di Ragusa ha ricordato al giovane pubblico virtuale, l’importanza della nuova app Youpol, la recente applicazione della polizia nata per contrastare il fenomeno del bullismo e dello spaccio di stupefacenti soprattutto fra i giovani, scaricabile direttamente da Apple STore e Play store che consente anche nel rispetto dell’anonimato, di inviare segnalazioni alla sala operativa della questura.
Il questore ha sottolineato come la polizia, con l’app Youpol abbia voluto soprattutto coinvolgere gli adolescenti e responsabilizzarli sul rifiuto del consumo della droga e di ogni forma di violenza.
La videoconferenza, dopo i saluti del questore, ha proseguito con l’intervento specialistico nel settore dei reati informativi, il dirigente del compartimento polizia postale di Catania, Marcello La Bella che si è rivolto agli alunni spiegando i rischi della rete rispondendo ai loro numerosi quesiti e soddisfacendo le loro curiosità.
Al progetto “PretenDiamo legalità” è stato abbinato un concorso destinato agli alunni delle scuole aderenti al progetto che hanno realizzato degli elaborati cartacei, cortometraggi e video esaminati da un’apposita commissione provinciale presieduta dal questore di Ragusa, Giusy Agnello e composta da un delegato designato dall’ufficio scolastico provinciale e da un funzionario della questura.
I lavori degli istituti scolastici partecipanti al concorso, pervenuti alla questura di Ragusa, sono stati esaminati dalla commissione esaminatrice che, fra tutti, ha selezionato quelli che, tenuto conto dell’efficacia e pertinenza degli elaborati, nonché del messaggio trasfuso, sono stati ritenuti originali e creativi. I lavori selezionati sono stati inviati a Roma, all’ufficio relazioni esterne della segreteria del dipartimento della pubblica sicurezza e parteciperanno alle selezioni nazionali.
Il questore di Ragusa e i suoi collaboratori hanno contribuito alla realizzazione del progetto e augurano agli alunni della provincia di potersi qualificare tra i vincitori nazionali.