Sicilia: primo Flash Mob contro gli incendi

Oggi incontro online

I siciliani, un grande popolo dalle infinite risorse. Così il 7 maggio “un unico grido dagli Iblei, ai monti di Trapani, passando per le Madonie ai Peloritani, fino al mare delle isole minori. Tutti uniti, oltre 100 associazioni per alzare in nome della difesa della propria terra una sola voce “Faciemu scrusciu”.

In pochi anni 112 mila ettari andati in fumo a causa di incendi dolosi. Solo nel 2020 la superficie totale bruciata in Sicilia è stata di 35900 ettari. Un patrimonio che appartiene a tutti; boschi, riserve naturali, abitazioni, luoghi suggestivi fonte di mete turistiche, paesaggistiche e risorse di valore umano, tutto bruciato.

Questo nuovo movimento di attivisti sorto in modo spontaneo il 7 maggio ha chiesto di muoversi “affinché in Sicilia si apra un dibattito serio, un confronto multilaterale che crei coscienza civica e sociale sulla questione degli incendi dolosi”.

Il movimento ha subito creato una forte eco, con una rete di associazioni che vuole unirsi per tutelare questa piaga che sta uccendendo il patrimonio faunistico e di riserve naturali presenti in una delle più belle isole del mondo. La nostra testata ha più volte affrontato la problematica anche in modo incisivo.

La Sicilia, tra tutti gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, dal 1999 ad oggi, è la regione con il maggiore importo finanziato (789 milioni di euro per 542 interventi) seguiti da Toscana, Lombardia e Calabria.

Maggiori importi finanziari presupporrebbero una maggiore tutela idrogeologica, invece non si riesce a venire a capo di un dramma che di anno in anno aggrava la tutela del contesto territoriale regionale. Ad essere presa di mira dagli incendi è l’intera regione, in particolare le riserve e località incontaminate.

Certamente c’è una concreta responsabilità da parte dei vertici che sembra non riescano a venire a capo di questi drammatici eventi. Già in questo mese di maggio, alle porte della stagione estiva, sono iniziati i primi incendi. Diventa superluo indicare la percentuale del dolo. In questi casi quasi sempre si tratta di incendi dolosi per modalità, tempistica e tanti altri fattori che fanno ben intuire la mano dell’ uomo.

Le cause dovrebbero essere analizzate con attenzione. Voci di popolo hanno accussato i forestali perchè assunti in modo precario; altre volte sono stati messi in mezzo gli allevatori degli animali perchè si ritrovano con pascoli più freschi. Ma a destare attenzione negli ultimi anni è un dato: la gestione dei canadair, che svolgono l’importante ruolo di spegnimento degli incendi, sembra svolgere il proprio servizio grazie a delle somme stimate. Di certo è che alla parola “finanziamenti boschivi” viene fuori una massa di soldi con cifre astronomiche che viene distribuita dall’Europa alle Regioni in cui il piano di sviluppo rurale 2014/2020 fa la parte del leone.

Se i soldi non mancano, cos’è che dà la possibilità di far proliferare il dolo degli incendi? Si potrebbe ripartire dalla cura dei terreni incolti, invogliando (anche economicamente) giovani e proprietari alla pulzia e ripristino dei terreni; i precari del settore potrebbero essere stabilizzati, occupandoli in mansioni di utilità alternative nelle stagioni invernali. Insomma dovrebbe crearsi una coscienza civile ed un ‘organizzazione solida laddovè la gestione di certi settori risulta essere instabile.

Intanto dopo il primo flash mob ambientalista, oggi 14 maggio si svolgerà un’importante riunione su zoom con i referenti delle associazioni. Il tutto per fare il punto della situazione.

Peppe Carne Molla precursore del movimento afferma “il nostro principale obiettivo è quello di ottenere risposte concrete dalle istituzioni”.

L‘estate è alle porte, il caldo anche, la stagione delle risposte è aperta. I mesi di giugno, luglio, agosto e settembre ci diranno quali saranno i danni degli incendi che potrebbero aspettarci. La gente di buona coscienza auspica che nessuna fiamma possa piu’ alzarsi al cielo per mano dell’uomo.

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi