Fino a tarda notte, i consiglieri di minoranza di ogni schieramento a Comiso, nel ragusano, si sono dichiarate contrarie e hanno cercato di impedire, senza successo, di correggere provvedimenti che metteranno in ginocchio la cittadinanza.
“Nel corso di un lunghissimo consiglio comunale l’amministrazione Schembari, sostenuta dalla maggioranza di destra, ha varato in un solo colpo aliquote, tariffe, scadenze e regolamenti dei tributi locali – scrivono i consiglieri di minoranza – riuscendo ad inasprire clamorosamente la pressione sui cittadini proprio quando questi sono più deboli per la crisi dovuta all’attuale pandemia.
Le opposizioni avevano collaborato prima in commissione bilancio e poi in consiglio, rilevando e impedendo, con la disponibilità e l’impegno dell’assessore Pepi, una serie di strafalcioni macroscopici e la superficiale cancellazione di tre milioni e mezzo di euro di entrate che avrebbe fatto fallire istantaneamente l’ente. Quando si è arrivati alle tariffe di acqua, Imu, Tari e occupazione del suolo pubblico, però, l’amministrazione e maggioranza – continua il documento – terrorizzate dalla pessima situazione finanziaria dell’ente, confermata in commissione bilancio dai dirigenti degli uffici, hanno deciso di fare muro a danno dei cittadini.
In una sola seduta la destra ha mantenuto al massimo tutte le aliquote precedenti, non riducendo di un euro la pressione fiscale e, contemporaneamente, aveva cancellato le rateizzazioni per gli ambulanti del mercato del venerdì al di sotto dei 1.500 euro e tutte le facilitazioni nei pagamenti arretrati delle bollette idriche introdotte dalla sinistra nel 2016 per agevolare i cittadini. Non solo di fatto non si potrà rateizzare, secondo quanto scritto nel nuovo regolamento, ma il comune avrà la facoltà di interrompere l’erogazione dell’acqua dopo meno di tre mesi dal mancato pagamento e con un preavviso di soli 5 giorni.
Le nuove bollette, inoltre, saranno trimestrali e non più annuali e con un sistema forfettario come quelle del gas. Meglio attrezzarsi con le autoletture se non si vogliono brutte sorprese. Contraria la minoranza, impegnata a cercare fino all’ultimo di impedire uno scempio di tali proporzioni in un clima a tratti ridicolo, con il vicesindaco Cassibba che ha votato, senza dire una parola, il nuovo regolamento idrico che cancellava del tutto i provvedimenti da lui caldeggiati come necessari e fatti approvare solo pochi mesi fa per disciplinare l’approvvigionamento idrico delle autobotti private.
“Ci hanno spiegato da due anni di aver migliorato la differenziata, di aver rintracciato le utenze sommerse, di aver ridotto i costi del servizio di raccolta rifiuti. E ora che c’era da abbassare coerentemente le tasse ai cittadini – concludono – scopriamo che l’amministrazione decide di non verificare i costi e confermare le tariffe dell’anno scorso. Come al solito quando arrivano gli atti in consiglio, le chiacchiere si rivelano per quello che sono: promesse inutili. Le tasse restano altissime e i cittadini non beneficiano di alcun alleggerimento – rimarca il consigliere del Pd, Gigi Bellassai – Con l’acqua l’anno scorso hanno incassato 500 mila euro in più del costo del servizio, ci hanno spiegato che stavano verificando i conti e che quest’anno i cittadini avrebbero beneficiato di una riduzione vera delle tariffe, non quella simbolica dello scorso anno e ora, al momento di abbassare le tasse, confermano le tariffe, trasformano la bolletta in trimestrale, introducono il meccanismo forfettario ed eliminano le rateizzazioni per chi è in difficoltà. Gli atti continuano a smentire proclami e speranze – ribadisce il consigliere Gaetano Gaglio del gruppo Spiga, Articolo Uno”.
“Si sono nascosti dietro la normativa vigente, ma una volta approfondita è stato facile verificare che la possibilità di andare incontro ai cittadini c’era e non è stata sfruttata, neppure dopo le nostre accorate richieste. La verità è che hanno bisogno di risorse finanziarie e hanno scelto di prenderle al solito dai cittadini, non trovando altre vie – conclude la consigliera del Movimento 5 stelle, Patrizia Bellassai”.