Un’azienda agricola di Acate, nel ragusano, è stata controllata dagli agenti della questura diretti dalla dottoressa Agnello, finalizzati al monitoraggio e contrasto del fenomeno del cosiddetto caproalato, personale della squadra mobile, collaborato da personale dell’Asp di Ragusa. L’azienda agricola era dedita alla produzione in serra di ortaggi.
All’interno dell’azienda è stata riscontrata la presenza di diversi lavoratori romeni intenti a coltivare le serre. Il controllo accurato operato dagli uomini della squadra mobiel e di tutti gli altri attori a vario titolo hanno ispezionato l’azienda riscontrando diverse violazioni in ordine all’impiego dei lavoratori.
I lavoratori formalmente erano assunti, ma di fatto non percepivano la prevista paga. Inoltre il personale dell’Asp ha potuto constatare che nessuno dei lavoratori indossava i dispositivi di protezione e non avevano mai frequentato corsi di formazione professionale. Inoltre, i lavoratori occupavano degli alloggi che, a causa delle gravi carenze igienico-sanitarie, non risultavano idonei per essere utilizzati quali ambienti di vita.
Il titolare dell’azienda, L.F., 39 anni, è stato denunciato per violazioni inerenti lo sfruttamento della manodopera. Nel corso del controllo aziendale, inoltre, è stato rinvenuto anche del munizionamento da caccia illegalmente detenuto che veniva sequestrato.