In natura come nelle società i cambiamenti avvengono per necessità che fanno parte di un ciclo necessario. Capo d’Orlando, centro tirrenico in provincia di Messina è senza dubbio un comune dalle belle potenzialità. Chiunque lo visiti ne ricorda per sempre il fascino. Oltretutto sa essere comune vivibile con sostenibilità, questi fattori uniti alla bellezza del territorio ed al clima temperato, lo rendono luogo attrattivo da sempre.
Proprio a ridosso della prima guerra mondiale, dopo quasi dieci anni di battaglie, nel 1926 Capo d’Orlando da frazione di Naso diventa Comune autonomo. Da lì fu inevitabile l’espansione che corrispondeva all’epoca del post dopoguerra. Cementificazione edilizia, sviluppo economico commerciale, il popolarsi di gente che dai comuni limitrofi, ha trovato in Capo d’Orlando luogo di possibile vivibilità.
La storia politica degli ultimi decenni di Capo d’Orlando ha promosso un lungo periodo gestito dalla medesima mano, che ha reso la cittadina “tra pro e contro” quel che è oggi. Enzo Sindoni, dopo diverse legislature, ha ceduto il passo a Franco Ingrillì. Cambia il nome ma non la sostanza gestionale e politica del paese.
Questo 2021 dovrebbe essere l’anno di rinnovate elezioni. Quasi certi, saranno alcuni schieramenti in campo, di questi con logica certezza, ci saranno volti noti dell’attuale politica di maggioranza e opposizione.
Accade però, che nel dicembre 2018, un gruppo di soggetti inizia a raccontare di Capo d’Orlando, delle necessità, dei limiti della cittadina, dei fabbisogni dei residenti, delle esigenze impellenti che deturpano il mare e rendono non al meglio vivibile il territorio.
Parte così il primo “Flash Mob” località presso “Tavola Grande” motivo discarica rifiuti eternit a cielo aperto. Da lì è stato un crescendo di volontariato, di richieste di mobilitazione, per dare voce a quei disagi presenti, ma per i quali nessuno riusciva a fare da cassa di risonanza.
È il 7 febbraio del 2021 la prima presentazione pubblica di fronte al municipio. Con la loro presenza i cittadini delle ultime file, hanno iniziato a unirsi al movimento “People’s Flash Mob”. Luca Guffrè e Carlos Vinci (tra i principali ideatori); Nino Pizzino, Marco Corrao e Antonio Marano fanno parte dei coordinatori del movimento.
Principio fondante del gruppo, pare essere quello di “dare voce alle esigenze inascoltate, rendere partecipi quei professionisti, quei cittadini, quei giovani, operosi e capaci che sono stati tenuti lontani dalle stanze della politica”.
Inizia a prendere forma concreta il movimento che, alla sua seconda uscita, il 14 marzo 2021, nella piazza della chiesetta di Scafa, vede le prime passerelle politiche, che in apparenza sembrano confondersi con i liberi cittadini.
Coordinatori e partecipanti sono chiari “siamo e vogliamo essere un movimento civico, si parte dal basso, da chi vuole concretamente rendere migliore la gestione di un territorio che ha tante problematiche da sollevare e risolvere”. “Nessuno potrà arrogarsi l’audacia di mettere il cappello ad un movimento che appartiene ai cittadini”.
I prossimi obiettivi saranno quelli di presentarsi in ognuna delle piazze delle contrade orlandine, istituire un responsabile per contrada, raccogliere le proposte, candidare cittadini capaci che hanno a cuore lo sviluppo sostenibile del proprio territorio. Di questi ne faranno parte gente libera, audace, non ricattabile e che voglia dare una svolta reale e concreta alla propria realtà sociale.
Obiettivi non facilmente raggiungibili, sono necessarie capacità gestionali, organizzative, umane, laddove lo spirito di cambiamento potrebbe non bastare. Carlos Vinci nelle ultime battute dell’intervista, parla di “infinite proposte da portare avanti, tante le denunce che chi di dovere avrebbe dovuto fare direttamente alla Procura della Repubblica e non soltanto nelle stanze del consiglio comunale, noi faremo il possibile per dar voce e spazio a tutta quella cittadinanza che necessita di risposte per dare a Capo d’Orlando quel salto qualitativo che merita, si partirà dai bisogni reali, dalle discariche, dal piano urbanistico, dalle probletiche dell’acquedotto, dall’esigenze turistiche di stranieri che vengono a pernottare ed acquistare sul nostro territorio, dell’erosione della costa, queste e tante altre le sfide a cui far fronte. E’ necessario affrontare quelle dinamiche che intrappolano ed impediscono al paese di rendere al meglio la gestione sociale e strutturale di questo meraviglioso territorio”.
Il prossimo appuntamento del movimento sarà nella contrada di Piscittina, per dare voce a chi non ha mai avuto modo di esprimere il proprio dissenso. People’s Flash Mob parte dal basso perchè gli alberi che hanno rami alti hanno radici profonde.