Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello punta all’allargamento della zona artigianale. “Sarà difficile, ma dobbiamo provarci poiché è utile per la crescita economica del paese e per creare nuovi posti di lavoro, prima di rinunciare sono pronto a giocarmi tutte le carte, sapendo che la ragione è dalla nostra parte”.
Dopo due incontri a Palermo, il primo con il direttore del dipartimento regionale dell’urbanistica, l’architetto Calogero Beringheli e il secondo con l’assessore Marco Falcone in persona. L’area artigianale di contrada Santissimo Cristo, una delle più funzionali e produttive della Sicilia, dove trovano posto più di 50 imprese, dove ha vita il famoso polo tessile e dove operano diverse attività artigianali ed industriali di sicuro valore.
“E dove – ci spiega il sindaco Firrarello – altri imprenditori mi chiedono di potersi insediare. La domanda è tanta ed in diversi settori, frutto della grande capacità imprenditoriale di tanti brontesi che al mattino, con competenza, si danno da fare per produrre. Un comune – conclude – ha il dovere di garantire servizi ed assecondare richieste di questo tipo”.
Per questo Firrarello a Palermo è andato con l’assessore Roberto Landro, espserto nel trattare iter burocratici regionali e con il responsabile dell’ufficio tecnico, Salvatore Caudullo.
E la richiesta a Palermo è stata apprezzata. Bisogna però superare una difficoltà che spesso da queste parti risulta insormontabile. “L’attuale zona artigianale – spiega Firrarello – è circondata dalla nera lava sottoposta a vincoli di natura paesaggistica. Si ritiene che ci siano esempi di lave cordate uniche al mondo. In effetti, a Bronte, lave di questo tipo ci sono. Son oquelle dell’eruzione del 1651.
Riconoscendone il grande valore, io stesso – continua il primo cittadino – favorii negli anni Ottanta la realizzazione di una strada in basolato lavico che le costeggia. Si trvano però molto distanti dalla zona artigianale circondata, invece, da lave comuni”.
E Firrarello non si arrende. “Faremo fare uno studio dettagliato del territorio ed opportuni sopralluoghi – conclude – Vale la pena verificare la reale sussistenza di questi vincoli”.