C’è anche un consigliere comunale di Militello Rosmarino, centro in provincia di Messina, coinvolto in una associazione a delinquere dedita allo sfruttamento della prostituzione. La Polizia di Sant’Agata di Militello questa notte ha arrestato 13 persone che dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Nel mirino dei poliziotti locali notturni camuffati da circoli privati, che venivano gestiti da associazioni per delinquere. Qui si facevano festini a base di sesso con ragazze prevalentemente dell’est Europa. Anche loro erano registrate come socie delle associazioni.
Uno sfruttamento della prostituzione portato alla luce dall’operazione denominata “Dolce Vita”, dal nome di uno dei locali notturni sequestrati. I sigilli sono stati posti in due lap dance di Torrenova, il “Dolce vita” appunto e il “Deja Vu” e nel night club di Caronia “Dubai”.
Si sono aperti i cancelli del carcere di Messina Gazzi per Giuseppe Lo Re, Dimona Dimitrova Gueorguieva, Francesco Alessandrino, Jevgenia Hamodera, Alessandro Oliveri, Vincenzo Galati Rando, Claudio Valentino Sanfilippo Tabò.
Arresti domiciliari, invece, per Vincenzo Semilia, Emanuele Dilati, Andrea Galati Rando, carmen Georgiana Gheorghiu, Sebastiano Calà Lesina e Carmelo Marino. Obbligo di dimora, infine, per Benedetto Giardinieri, consigliere comunale di Militello Rosmarino.
L’accusa contestata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Patti, Francesca Bonanzinga che ha accolto le richieste del procuratore Rosa Raffa, è di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.
A frequentare i tre locali sequestrati anche insospettabili professionisti della provincia di Messina che alternavano consumazioni nel locale alla compagnia intima delle spogliarelliste. I locali notturni erano gestiti da persone con precedenti penali, ritenute vicine alla malavita organizzata. Reclutavano le donne attraverso agenzie siciliane e del nord Italia.
I rapporti sessuali venivano consumati sia all’interno dei night, nei privèe, sia in appartamenti messi a disposizione dagli stessi gestori dei locali. Le ragazze, invece, secondo le ricostruzioni della Polizia, vivevano in camere messe a disposizione dai proprietari dei locali e gli erano stati vietati contatti di qualsiasi genere con l’ambiente extralavorativo.
Nel corso del blitz di oggi sono state denunciate anche 20 persone.
Maria Chiara Ferraù