Oggi Claudio Fava, presidente della commissione antimafia regionale sarà ascoltato a Roma dalla commissione nazionale antimafia in merito alla relazione su quanto accaduto all’ex presidente del parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, nella primavera del 2016.
“Proprio nel giorno della mia audizione a Roma presso l’antimafia nazionale, la procura di Messina fa sapere e il Gip ribadisce, che non ci si sposta di una virgola dalle precedenti conclusioni. Il supplemento di indagine compiuto in questi mesi consisterebbe nella lettura della nostra relazione e delle relative audizioni. Punto.
Resto allibito della leggerezza e dalla gravità di ciò che scrive il Gip, accusando la commissione antimafia di “elucubrazioni” e di “illazioni sul coinvolgimento di Antoci nel falso attentato”: se avesse letto la nostra relazione, il giudice avrebbe visto che scriviamo esattamente il contrario, indicando Antoci come vittima inconsapevole in ogni caso.
Comincio a credere – prosegue Fava – anche per la reazione provocatoria e scomposta di alcuni senatori oggi in antimafia nazionale, che abbiamo toccato fili scoperti. E in quella rigida chiesa in cui si è ormai trasformata l’antimafia in Italia, non cantare messa con gli altri ma proporre dubbi e formulare domande è un peccato imperdonabile”.