San Marco d’Alunzio: borghi della Sicilia tra arte, cultura e paesaggi mozzafiato

Viaggiando tra le mille strade della Sicilia, facilmente si può imboccare la strada di uno dei borghi più belli d’Italia. Diversi se ne trovano nel Parco dei Nebrodi, tra questi il piccolo borgo di Sammarcu, vetta che campeggia sulle sommità del Monte Castro a 540m s.l.m. . Così il comune di San Marco d’Alunzio pone le spalle alla catena montuosa dei Nebrodi, regalando una vista mozzafiato che spazia tra monti scoscesi e la vista di un mare infinito.

Come ogni angolo della Sicilia che si rispetti, San Marco non è solo bellezza paesaggistica, tra le sue vie ritroviamo un passato vivente che parla agli occhi e al cuore dei visitatori odierni. Così è subito evidente la vista delle due chiese, all’entrata del borgo storico possiamo ammirare la chiesa di Aracoeli, poi lungo il corso la chiesa di Santa Maria dei Poveri, qui l’entrata si affaccia alla spettacolare vista scoscesa di un mar tirreno che sembra infinito. Ventidue in tutto il numero di chiese presenti in un comune di appena 26,14 km quadrati, a dimostrazione di una forte pregnanza spirituale che caratterizza questo luogo.

Girando per vie borghi e chiese, ci si può imbattere lungo la via Scipione Rebiba che percorre la più antica traccia pedonale e di ingresso al paese già in epoca bizantina. Proprio qui poggia la chiesa sconsacrata del Casile, all’interno possiamo ammirare le opere dell’artista Aldo Zisa con il suo Vernissage aperto dal 28 luglio dello scorso anno. Uno scrivano, tanti pennelli, l’altare che si erge in fronte, e poi i quadri che oscillano tra le pennellate di smalti e architetture di una Sicilia che racconta non solo i Nebrodi ma anche scorsi dei luoghi di Camilleri. “Zisa, già consigliere Artistico della “GADAM” galleria d’arte civica del Comune di San Marco d’Alunzio è pittore con una vocazione al paesaggismo, tuttavia non disdegna di cimentarsi nella ricerca di nuove tecniche espressive – materiche e comunque contemporanee. In passato, icona di compositi elementi architettonici, ha al suo attivo numerose mostre collettive e personali, sue opere sono presenti in collezioni private ed enti pubblici. Hanno scritto di lui critici dell’arte contemporanea, Paolo Levi, Sandro Serradifalco, Salvatore Russo, Stefania Bison, Mosè Previti, Farid Adly, Felicia Lo Cicero, Lucia Nifosi.”

È impossibile viaggiare per la Sicilia senza imbattersi nella testimonianza che quest’isola del sud, genera arte tra i suoi paesaggi e i suoi figli conterranei.

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