Capo d’Orlando: “I primi cinque anni di attività amministrativa” il testo ristampato che racconta l’alba del comune orlandino

Giovedì 29 agosto appuntamento con "5 sindaci raccontano ... 100 anni d'autonomia"

Giorno 23 agosto, di fronte al Municipio di Capo d’Orlando, si è svolta la presentazione del libro “I primi cinque anni di attività amministrativa” a cura del Podestà Ernesto Mancari. Il testo è stato riprodotto dall’originale a cura di Antania Mancari e Carmelo Caccetta.

Durante lo svolgimento della serata a presenziare, Giuseppe Sicari e Giuseppina Paterniti (entrambi giornalisti Rai), Antonia Mancari (insegnante e nipote avv. Ernesto Mancari), Carmelo Caccetta (presidente Archeo Club), Claudio Giuffrè (avvocato), Carlo Sapone (direttore Biblioteca di Capo d’Orlando), Franco Ingrillì (sindaco di Capo d’Orlando).

Un incontro che forse ha voluto anticipare i 100 anni di autonomia che, il 27 settembre 2025, celebrerà il giovane comune orlandino. Del resto, “Ignorare le patrie cose, è proprio solo di quegli sciagurati, i quali gelidi di cuore, voti di mente, vivono senza lode, né trama di lode” così v’è scritto nell’incipit del testo di Carlo Incudine su “Naso Illustrata”. Capo d’Orlando, acerba cittadina ricerca le radici della propria storia. Recente come Comune, antica come parte di un territorio che fu illustre, come Naso.

Gli interventi di ognuno dei presenti, hanno sottolineato il fervore, di chi, ha conosciuto la voce dei padri d’un tempo mossi da ideali di libertà e di autonomia, ma anche di grande senso civico e di rispetto verso il dovere di gestire la cosa pubblica. Gli uomini che hanno segnato l’inizio del ventesimo secolo, erano uomini che respiravano l’aria libertaria dei moti rivoluzionari dell’800 europeo. Erano uomini che possedevano il grande sogno della libertà. Così erano anche gli uomini che, ai primi del ‘900 hanno intrapreso la via dell’autonomia per il Comune di Capo d’Orlando. Il comitato per l’Autonomia si riuniva presso casa Mancari, nell’attuale via Tripoli 38. «Il territorio del borgo rimarcava la necessità di indipendenza per il fatto di avere un promontorio, naturale sbocco sul mare, che ha sempre favorito i commerci di agrumi, la pesca e le altre attività economiche.». Nel 1908 era sorto il “Circolo Società Mutuo Soccorso” come luogo di incontro tra i residenti e i collaboratori della nascente classe politica. Luogo che faceva da antagonista al “Circolo Agatirso” di Naso. Ma il cammino verso la libertà è arduo, ed il tempo per cavalcarlo conduce spesso oltre il cammino terreno del tempo degli uomini. Il progetto fu ripreso nel 1919 perché interrotto prima dal terremoto e poi dalla prima guerra mondiale. Un documento conservato dalla nipote di Ernesto Mancari (Antonia Mancari) datato 13 aprile 1919, tiene a firma i sostenitori dell’Autonomia Orlandina che si erano ritrovati in casa Mancari per ribadire l’importanza di tale causa. «La prima firma è di Giuffrè che ha redatto il documento, poi quella del nonno Ernesto e quindi quelle di Merendino, Reale, Paparoni, Germanotta, D’Agostino, Jannello, Miragliotta, Basile, Valenti ..» manca la firma di Nino Mancari e dell’Avv. Luigi Letizia, perché entrambi deceduti nel terremoto di Messina del 1908. Proprio a cavallo di quel giorno, si trovavano in Prefettura per presentare i documenti per portare avanti il progetto di autonomia di Capo d’Orlando.

Durante questi decenni preparatori alle file dell’Autonomia, appare evidente, che colori i quali si apprestavano a fondare le basi della nuova cittadina, erano soggetti che avevano una visione volta a spazi urbani futuri, laddove la pianta urbana coincideva con le esigenze dei cittadini. Ancora oggi, vige l’ordinanza firmata da Mancari, secondo la quale, quando si costruisce una casa bisogna lasciare sei metri di spazio di marciapiedi, di cui tre privati e altrettanti a beneficio del Comune.  Di certo, l’Avv. Mancari, ha trattato con dovizia di particolari l’attività amministrativa, impiantando ex novo tutta la burocrazia comunale, con un numero esiguo di collaboratori e con un dovere civico verso la propria cittadinanza che non ha eguali ai giorni d’oggi.

In chiusura ad intervenire, Marco Bertolani (presidente società “Mutuo Soccorso” l’Avvenire) e Nino Cappa (consigliere comunale fine anni ’70 e consigliere provinciale del PCI ). L’intervento di quest’ultimo, come sprono esortativo e senza piglio di egocentrismo, ha evidenziato i limiti di una politica amministrativa che avrebbe potuto dare di più e che può dare di più. «Capo d’Orlando, perla del tirreno, ha tutte le potenzialità per riuscire ad ottenere i migliori risultati come polo attrattivo turistico, ma gli handicap da superare sono ancora tanti».

Intanto, giovedì prossimo 29 agosto, presso Piazza Matteotti, i “5 sindaci raccontano – Capo d’Orlando 100 anni di autonomia”. In quest’occasione Carmelo Caccetta accennerà parte della lettura della sua introduzione, dove intende evidenziare “..come la storia della separazione di Capo d’Orlando da Naso vada arricchiti con elementi nuovi e chiarificatori, fino ad ora non del tutto noti..”.

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