Randazzo (Ct): la Cantàra winery presenta il nuovo sistema di fitodepurazione

Il 12 Luglio sull’Etna presso AI Cantàra winery (Randazzo, Catania) si presenta il nuovo sistema di fitodepurazione realizzato presso l’azienda, nell’ambito del progetto di ricerca e di trasferimento tecnologico VitEtna finanziato dalla Misura 16.1 del PSR Sicilia 2014/22. Dalle 17,30 ospiti illustri e il CSEI dell’Università di Catania, presenteranno il progetto realizzato per la prima volta da una Cantina vinicola.

Produce sull’Etna in territorio di Randazzo, lungo il versante nord del vulcano l’azienda vinicola già incoronata al Vinitaly 2023 come “Cantina dell’anno”,Al-Cantàra, del produttore Pucci Giuffrida, cheha creduto da subito nel progetto di ricerca e di trasferimento tecnologico VitEtna, raggiungendo un nuovo primato nel campo dell’eco-sostenibilità.

Le aziende vitivinicole generano elevati quantitativi di reflui (circa 4 litri per ogni litro di vino prodotto) e di scarti solidi(oltre 3 kg per ogni litro di vino prodotto), e per loro la normativa vigente sullo scarico dei reflui enologici costituisce un forte vincolo alla realizzazione di moderni impianti di vinificazione.

Elevati costi di realizzazione e gestione dei sistemi depurativi convenzionali costituiscono un fattore limitante della filiera produttiva soprattutto per le piccole e medie cantine. Il sistema di trattamento è costituito, nella quasi totalità delle cantine del territorio siciliano ed in particolare di quello etneo, da una sedimentazione primaria (fossa Imhoff) con successivo smaltimento nel suolo, spesso insufficiente al raggiungimento dei limiti normativi.

L’avvertita necessità di integrarla con sistemi di trattamento che siano sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale, sta portando all’adozione di soluzioni basate sulla natura, quale la fitodepurazione.

Ciò che avviene, per la prima volta da Al-Cantàra dovel ’innovativo trattamento delle acque reflue enologiche apporta un grande vantaggio in termini di sostenibilità ambientale e di riduzione dell’impronta idrica della filiera vitivinicola, con rilevanti benefici di tipo economico e non solo di immagine.

Se ne parlerà il 12 luglio a partire dalle 17,30 nel convegno organizzato dal Di3A – Unict e dal CSEICatania – Centro Studi di Economia applicata all’Ingegneria, con il patrocinio del Parco Fluviale dell’Alcantara, Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Catania e dall’AIAPP Sicilia, presentando il sistema di fitodepurazione realizzato presso l’azienda AI Cantàra winery (Randazzo, Catania)nell’ambito del progetto di ricerca e di trasferimento tecnologico VitEtna finanziato dalla Misura 16.1 del PSR Sicilia 2014/22

Sono previsti gli interventi di: Mario D’Amico, direttore Di3A dipartimento di agricoltura, alimentazione e ambiente dell’università di Catania; Giovanni Sutera, ispettore IPA Catania; Valentina Tamburino, direttrice del parco fluviale dell’Alcantara; Aurora Ursin, presidentessa dell’ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Catania; Antonella Bondi, presidentessa dell’associazione italiana architettura del paesaggio, sezione Sicilia; Francesco Cambria, presidente del consorzio tutela vini Etna doc; Gina Russo, presidentessa strada del vino e dei sapori dell’Etna; Salvatore Barbagallo, presidente CSEI Catania. A coordinare i lavori sarà Elisabetta Nicolosi, DI3A dell’università degli studi di Catania. Terranno le relazioni: Giuseppe Cirelli, Di3a dell’università di Catania; Vincenzo Scavera, dell’università di Catania; Annibale Sicurella, LaborArch. Le conclusioni saranno affidate a Pucci Giuffrida, dell’azienda Al-Cantàra. Alle 19.30 è previsto un buffet con degustazione dei vini dell’azienda.

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