Enna: il “no” del Tar all’affidamento diretto del parco urbano alla Kore

“Si tratta di una grande vittoria per chi difende i diritti degli architetti e del territorio. Un caso che fa giurisprudenza”. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sezione staccata di Catania, si è pronunciato con sentenza su un ricorso proposto dall’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti conservatori di Enna, fondazione architetti e ingegneri liberi professionisti iscritti Inarcassa. Il Tar ha dato ragione agli architetti,definitivamente pronunciandosi sul ricorso e lo accoglie”.

La controversia ha quale oggetto l’affidamento diretto disposto dal comune di Enna a favore dell’università degli studi di Enna Kore, del servizio di architettura e ingegneria relativo alla progettazione esecutiva del parco urbano di Enna Bassa.

La soddisfazione della presidente f.f. dell’ordine degli architetti pianificatori paesaggisti conservatori di Catania Veronica Leone: “Il tema è di grande attualità, e ritorna ogni qual volta Enti pubblici come i comuni decidano di affidare la realizzazione di un progetto alle Università, sotto forma di intesa per la redazione di uno studio o di una ricerca, scavalcando i professionisti e aggirando la norma che, invece, è chiara in merito. Tali accordi, infatti, celano spesso l’attività completa di progettazione delle opere, nonostante in passato il legislatore, con diverse sentenze, abbia giudicato questa consuetudine come illegittima. Complimenti all’OAPPC di Enna presieduto da Sebastiano Fazzi per aver presentato ricorso e per aver contribuito a conquistare il successo odierno. Ci auguriamo che la sentenza del TAR metta la parola fine a una prassi mai condivisa – ha affermato Veronica Leone – La procedura corretta prevede che l’incarico per la progettazione completa dell’opera, quando questa non possa essere espletata in house, venga affidato a liberi professionisti che, per poter partecipare a un bando di gara per servizi di ingegneria e architettura, devono possedere una serie di requisiti stringenti, un curriculum di opere progettate, un fatturato in linea con quanto richiesto dal Codice dei Contratti; specifiche che, nel caso delle suddette convenzioni o di progettazione realizzata all’interno delle Amministrazioni non sono richieste. Per anni abbiamo condotto questa battaglia grazie anche al sostegno della Federazione Architetti Siciliani, coordinata dall’arch. Alessandro Amaro, e di Inarcassa. Oggi vediamo premiati i nostri sforzi”.

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