Marsala (Tp): la testimonianza di Ibrahima Lo, sopravvissuto ai lager libici

Un lungo viaggio di oltre 3400 chilometri, iniziato da Kaolack, in Senegal, attraversando Mali, Niger, Libia e deserto del Sahara. L’incubo delle prigioni libiche, la ferocia dei carcerieri che lo picchiarono con un filo di ferro elettrico. La perdita dei compagni di viaggio, la fame e la sete sofferte, la lunga e difficile traversata del deserto e successivamente quella in mare con la paura di morire su quel gommone in avaria a poche miglia da Lampedusa; infine il salvataggio e l’approdo sulla terra ferma.

Con un filo di emozione e tanta determinazione, Ibrahima Lo, 23 enne senegalese ha raccontato ieri, al complesso monumentale San Pietro di Marsala, nel trapanese, la sua storia ed il motivo per cui ha scelto di scrivere “Pane e acqua”, edito da Villaggio Maori Edizioni, da cui il regista Matteo Garrone ha tratto ispirazione per il suo ultimo film “Io capitano”. Ibrahima sogna un futuro da giornalista per diventare il portavoce di quei “fratelli” che hanno perso la vita nelle prigioni libiche o durante il lungo viaggio per attraversare il continente africano per inseguire il sogno di una vita più dignitosa. Temi di cui ancora si parla poco e di cui si ignorano retroscena agghiaccianti.

L’incontro di ieri, dal titolo “Ogni storia merita di essere ascoltata”, si inseriva nell’ambito delle celebrazioni per la giornata mondiale del rifugiato organizzate dalla cooperativa sociale Badia Grande con il patrocinio del comune di Marsala.

L’appuntamento si è aperto con un laboratorio di narrazione “Azzurro come un prato”, curato dalla struttura per Minori Stranieri Non Accompagnati “Mappamondo”, ed è poi proseguito con la testimonianza di Donald, beneficiario del SAI Marsala, scappato dal Camerun per non diventare un “bambino soldato”. Le riflessioni finali sono state affidate a Monsignor Domenico Mogavero, vescovo emerito di Mazara del Vallo, che ha auspicato un “sussulto di umanità da parte dell’Italia”. Sono intervenuti Enzo Sturiano, presidente del Consiglio comunale di Marsala, Vincenza Lorena Cincotta e Ignazio Pellegrino, rispettivamente assistente sociale e RUP- Progetto SAI del Comune di Marsala.  L’incontro è stato moderato dalla giornalista Ninni Cannizzo.

Oggi le celebrazioni per la giornata mondiale del Rifugiato proseguono sempre a Marsala. Alle Cantine Chitarra, a partire dalle ore 18:00, si terrà il talk sul tema: “La forza dell’Inclusione”. Interverranno: onorevole Pietro Bartolo, già medico di Lampedusa, Domenico Venuti, presidente dell’Associazione Amministratori Locali, Stefania Russello, Jessica Restivo e Stefania Lo Coco del Progetto Maddalena – Ente Antitratta Nazionale, Pina Mandina, dirigente Istituto Alberghiero Florio di Erice, Valentina Villabuona, operatore Legale dei Progetti SAI.  A seguire aperitivo con musica (ZAK RADIO-DJ SET); alle 21:00 spettacolo danzante a cura di International Dance Academy A.S.D. di Francesca Colomba – Custonaci, con la partecipazione di una rappresentanza di MSNA.  Dalle ore 21:30 a mezzanotte, spettacolo musicale con la Band “IRREQUIETI”.

 

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