Arriva nelle sale siciliane “Gli immortali”, il nuovo film della regista italo – finlandese Anne Riitta Ciccone, che è stato presentato nel corso dell’ultima edizione del Festival del Cinema di Roma. La pellicola è prodotta da The Film Club, Launchpad39a con Rai Cinema ed è distribuita da Europictures e Vision.
“Gli immortali” verrà presentato nell’isola da venerdì 21 giugno dalla stessa regista, dai due protagonisti Gelsomina Pascucci e David Coco e Lorenzo d’Amico De Carvalho che ne ha curato il montaggio. Fa parte del cast artistico anche Maria Grazia Cucinotta che, nel film della Ciccone, interpreta il ruolo di un medico.
Questo il calendario degli eventi: venerdì 21 giugno alle 18.00 al Cinema Vasquez di Siracusa e, a seguire, alle 20.30 al Cinema Ariston di Catania. Sabato 22 alle 20.30 alla Multisala Apollo di Messina e domenica 23 giugno alle 18.00 al Cinema King di Palermo.
La regista Anne Riitta Ciccone, presenta così il suo ultimo lavoro: “Questo è un film che dovevo fare molti anni fa, perché è una storia vera, frutto di una promessa, che ruota intorno a un tema talmente universale da necessitare che mi distaccassi più possibile dalla verità per renderla verosimile. Sono contenta di aver aspettato perché, nel frattempo, ho esplorato e preso coraggio nel consolidare una ricerca onesta. Non potevo che realizzare questa storia vera, con il linguaggio e la visione che sono il mio modo di vedere il mondo, per quelli che, come me, preferiscono la rappresentazione della realtà, non la sua imitazione. Ho costruito questa storia drammatica con la natura che è delle tragedie greche, ma la volevo realizzare con uno stile e un ritmo da film di fantascienza”.
Conclude la regista: “Mi emoziona sempre in modo speciale presentare il mio lavoro in Sicilia, un sentimento agrodolce perché crescere in Sicilia è stato sia dolore che sviluppare l’amore per la bellezza. Dopo aver passato l’adolescenza a pianificare una fuga, nella linea d’ombra della vita ho realizzato quanto invece devo alla terra che poi è la terra di mio padre, perché crescere e formarsi in una terra così ricca di contraddizioni, di resilienza, di mito e di Bellezza ha fatto di me quella che sono”.
L’idea dell’esistenza di un Dio, o di più dèi il cui senso sia quello di salvare il mondo diventa più forte nei momenti in cui gli esseri umani sentono di avere meno controllo sulla realtà. Ma Chiara non crede negli dèi. Lavora come tecnico delle luci nell’allestimento, per coincidenza, di uno spettacolo di Teatro-Danza dedicato a un dio, Dioniso, che punisce l’umanità per non aver creduto nella sua natura divina.
Quando Vittorio, il giovane e affascinante padre di Chiara piomba nella sua vita con un male che sembra considerato sulla Terra, a tutti gli effetti, come una punizione divina, Chiara deve gestire la più universale e atavica realtà che gli esseri umani di ogni parte e tempo, condividono. Questa storia, una storia vera, è messa in scena come una rappresentazione che infinitamente torna in scena nell’inconscio della protagonista, come una eucaristia che non porta che a un’unica risposta.