Ad un secolo dall’ultimo disorso del deputato Giacomo Matteotti che in aula denunciava le violenze del fascismo, al centro studi FEliciano Rossitto di Ragusa si svolgerà martedì 11 giugno a partire dalle 17.30, la manifestazione “1924-2024 a cento anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti. L’attualità dell’impegno antifascista”.
Matteotti venne assassinato a giugno del 1924. Il “deputato del Polesine”, uomo politico integro e convinto antifascista verrà ricordato a Ragusa. Dopo i saluti di Giorgio Chessari, presidente del centro studi Feliciano Rossitto; del senatore Gianni Battaglia, presidente dell’ANpi provinciale di Ragusa; Peppe Scifo, segretario della Cgil di Ragusa; Giovanni Di Rosa, presidente della scuola di formazione politica e culturale Virgilio Failla di Modica, spazio ale relazioni. Interverranno: Salvatore Bottari, docente di storia moderna all’università di Messina e Gianfranco Pagliarulo, presidente Anpi nazionale.
L’evento storico-culturale è stato possibile grazie alla collaborazione del centro studi Rossitto con l’Anpi, sede di Ragusa, la Cgil di Ragusa, la scuola di formazione politica e culturale Virgilio Failla di Modica e comune di Ragusa.
Giacomo Matteotti, classe 1885, venne assassinatoa Roma. Possidente terriero illuminista, avvocato, sindaco di Villamarzana, consigliere provinciale di Rovigo. Esponente di spicco del Partito socialista, eletto nel 1919 alla Camera dei deputati. Nel 1922 promosse la costituzione del Partito socialista unitario divenendone segretario nazionale. Intransigente antifascista, difensore dei braccianti agricoli poveri, più volte minacciato e aggredito da gruppi fascisti, ostacolato nella professione forense e nell’attività parlamentare. Affermatosi il fascismo, nel 1924 alla Camera dei deputati pronuncia una documentata requisitoria (acquisita agli atti del Parlamento) sulle violenze fasciste contro i candidati socialisti, comunisti, repubblicani, liberali progressisti.
Sul giornale Il popolo d’Italia Mussolini scrive immediatamente che è necessario “dare una lezione al deputato del Polesine”. L’invito è prontamente accolto e il 10 giugno 1924, a Roma, un quintetto fascista aggredisce e rapisce Matteotti in Lungotevere Arnaldo da Brescia. Caricato a forza su una macchina, il parlamentare socialista viene ucciso a coltellate dopo ripetute percosse. Le spoglie verranno trovate, occultate in un boschetto di Riano Flaminio, solo il 15 agosto. Riconosciuti e processati a Chieti due anni dopo, i fascisti omicidi confessi – difesi dal braccio destro di Mussolini, Roberto Farinacci – ebbero miti condanne, uscendo poco dopo di prigione.