Inizierà giovedì 18 aprile a Palermo il tour del documentario “Toxicily” diretto da Francois Xavier Destors e Alfonso Pinto. Un film che dà voce a chi vive nelle coste del polo petrolchimico siracusano.
Qui, tra uliveti e agrumeti, litorali con acqu trasparenti e siti archeologici, sorge uno dei più grandi poli petrolchimici d’Europa che dal 1949 avvelena l’ambiente e le persone. In questo territorio, tra Augusta, Priolo Gargallo e Melilli, fino alle porte di Siracusa, si concentrano quantità elevatissime di sostanze chimiche tossiche che hanno contaminato il suolo, l’aria, l’acqua e compromettono la salute degli abitanti. Una storia ancora in gran parte sconosciuta al grande pubblico ma che si vede, si sente e si respira.
Il documentario Toxicily nasce per dare voce alle persone che qui resistono e vivono la loro quotidianità accanto alle fabbriche. Realizzato dal regista francese Francois Xavier Destors e dal geografo e fotografo palermitano Alfonso Pinto. Il film è prodotto da Elda productions (francese) e Ginko film (italiana) con il sostegno di Eurimages, del fondo Francia Italia CNC Mic, Sicilia film commission e Rai cinema e il patrocinio di Legambiente.
Selezionato al Fipadoc di Biarritz, menzione speciale al festival dei Popoli di Firenze, il film arriva nei cinema con un tour significativo che parte dalla Sicilia: il 18 aprile alle 20.30 a Palermo al cinema Rouge et Noir, il 19 a Messina, il 20 aprile è atteso nella “sua” Siracusa e sarà anche a Modica, Giarre e Catania, alla presenza dei registi e dei protagonisti. Arriverà a fine aprile in Veneto e quindi Puglia dove girerà dal 2 al 6 maggio a partire da Taranto.
“L’inquinamento qui è ovunque – dichiara il regista – scorre dai rubinetti, rende l’aria irresponsabile, contamina i suoli. Il cancro e le malformazioni abbondano ben oltre le medie eppure tanti continuano ad andare in fabbrica. In questo contesto dove talvolta si preferisce morire di cancr oche di fame, il film rivela una Sicilia invisibile, inedita, fatta di contrasti e paradossi. Esso si insinua nel cuore di un silenzio pesante al fine di liberare la voce di quelle e di quelli che cercano di aprire gli occhi davanti a tutto questo, davanti al sacrificio di un intero territorio e dei suoi abitanti destinati ad una distruzione latente. Ostinandosi a vivere lì, questi uomini e queste donne hanno in un certo modo determinato il loro destino”.
Il regista Destors è un uomo ii cui film si concentrano sul lato nascosto dei crimini di massa. È autore di numerosi documentari storici e film per la televisione che esplorano territori e collettività sacrificate. Il suo primo lungometraggi odocumentario “Rwanda, la surface de réparation” racconta la storia del genocidio attraverso il ruolo sociale, politico e culturale dello sport in Ruanda. “Norilsk, l’étreinte de glace”, invece, è un’esplorazione cinematografica della nostra capacità di adattarci e sopravvivere alla storia collettiva delle nostre società industriali. Destors continua la sua esplorazione cinematografica dei territori sacrificati realizzando Toxicily su uno dei più grandi eccidi alle porte dell’Europa.
Alfonso Pinto, ricercatore in geografia e culture visuali all’università di Poitiers, dal 2018 al 2022 ha diretto il polo Immagini dell’école urbaine de Lyon. Le sue ricerche riguardano i rapporti fra scienze umane e sociali e pratiche audiovisive. Dal 2018 si occupa di immaginari, estetiche ed esperienze dell’antropocene con un’attenzione particolare al tema delle catastrofi ambientali e industriali. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative e nel 2021 ha pubblicato presso Armillaria il saggio “L’accendino dell’antropocene. Brevissima storia del disastro industriale.” Toxicily è la sua prima esperienza cinematografica.