Appuntamento per mercoledì 10 aprile alle 17.00 al centro sociale San Chirchirillo a Trabia, nel palermitano, con l’iniziativa di BCsicilia “30 libri in 30 giorni”. Nel corso del pomeriggio sarà presentato il volume di Cesare Capitti “La città disumanizzata. Rigenerare l’umanità nel mondo angosciato dalla pandemia e dalle guerre”.
Dopo i saluti di Franco Bondì, sindaco di Trabia e di Salvatore Scalici, della sede di Trabia di BCsicilia, sono previsti gli interventi di: Giuseppe Savagnone, storico e docente di dottrina sociale della chiesa e Rino Beringheli, direttore regionale dell’urbanistica. I lavori, alla presenza dell’autore, saranno coordinati da Alfonso Lo Cascio, presidente regionale BCsicilia. L’incontro è organizzato dal comune di Trabia, da BCsicilia e dalla casa editrice don Lorenzo Milani con il patrocinio della regione siciliana.
La città in quanto contenitore di risorse umane, di storia, di memoria, monumenti risente di una serie di crisi strutturali per effetto di una serie di trasformazioni delle dinamiche sociali, e per l’avvicendarsi nei secoli di alcune crisi pandemiche, al punto che assistiamo alla rottura e dissoluzione di ogni legame e alla decomposizione dei luoghi e del tempo della città. Gli attuali ed efferati conflitti tra la Russi e l’Ucraina, tra Israele e la Palestina hanno svelato tutte le fragilità del mondo globalizzato, ha piegato le grandi potenze della terra, ha smascherato le false promesse della grande corsa dei cittadini al capitalismo a danno delle economie dei paesi emergenti e dell’antico continente.
Le città, nonostante la crisi pandemica e delle guerre in corso, resta sempre ed in ogni caso una comunità di una umanità, che vive in consonanza col tempo e nel tempo. Sarà proprio l’umanità redenta che mediante la sua ripresa e presenza consentirà la sopravvivenza delle metropoli, delle città di piccole e medie dimensioni, che in assenza di umanità sono destinate a sparire definitivamente.
La cultura, la bellezza, il decoro e l’armonia, sono elementi fondamentali che concorrono alla formazione dell’individuo sul piano intellettuale e morale e all’acquisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società e nella città. C’è bisogno di cultura, di arte, di bellezza, decoro e armonia in quanto concorrono al nutrimento materiale e spirituale dell’umanità. Nell’attuale mondo ferito dalle guerre Stefano Massini ha sostenuto che “il primo vaccino di cui l’umanità ha bisogno” è la bellezza ti apre la mente e ti dà il senso critico affinché ciò che l’uomo sta vivendo e sperimentando non sia vissuto esclusivamente in modo distruttivo ma in modo costruttivo. Si tratta di riappropriarsi della consapevolezza di poter costruire una speranza condivisa per la rinascita di un nuovo umanesimo, in grado di restituire alla collettività un volto e un luogo migliore dentro il quale possano svilupparsi in pienezza, bellezza, verità, bontà e relazioni umane.
Cesare Capitti (1951) architetto, è stato dirigente capo servizio del dipartimento di urbanistica dell’assessorato regionale del territorio e dell’ambiente della regione siciliana dal 1978 al 2010. Componente del consiglio regionale dell’urbanistica dal 1994 al 2007, è attualmente componente dell’osservatorio dei beni culturali e dell’identità siciliana. Cultore del settore ICAR 21 urbanistica all’università degli studi di Palermo, Capitti ha svolto attività di docente al dipartimento di architettura dell’università di Palermo. Ha svolto attività di docente al dipartimento di architettura e ingegneria dell’Unipa.