La scuola assistenti sociali “F. Stagno D’Alcontres” di Modica nel ragusano, ha presentato un progetto di ricerca e intervento, approvato dal ministero dell’Istruzione, dal titolo ““Generazione Z e social… per un’indipendenza digitale”. Si tratta del secondo intervento di ricerca/azione che la scuola porta avanti già dall’anno accademico 2022-2023.
“Generazione Z e social…per una indipendenza vuole analizzare le abitudini e i comportamenti dei giovani riguardo alle dipendenze digitali; sensibilizzare i giovani sull’importanza della consapevolezza digitale; fornire strumenti pratici per gestire in modo positivo l’utilizzo dei dispositivi digitali; infine, coinvolgere adulti di riferimento (genitori ed educatori) interessati a comprendere il proprio ruolo nella promozione di un utilizzo sano e consapevole della tecnologia.
Il progetto è stato avviato a ottobre 2023 con un’attività di formazione e aggiornamento del personale coinvolto, seguita dalla preparazione degli strumenti di ricerca e dall’individuazione dei partner tra scuole, parrocchie e associazioni del territorio ibleo.
Ad inizio 2024 sono stati somministrati questionari e condotte interviste presso quattro istituti d’istruzione superiore – IISS “Galilei–Campailla” di Modica, IPS “Principi Grimaldi” di Modica, IISS “Verga” di Modica, LS “Fermi” di Ragusa coinvolgendo complessivamente 150 giovani, questo ha permesso di realizzare la prima fase del progetto.
Da febbraio 2024 a marzo 2024 è stata realizzata la seconda fase, mediante l’organizzazione di laboratori di socialità condotti da psicologhe esperte, che hanno coinvolto 87 giovani attraverso 10 incontri.
Incontri e questionari sono stati realizzati anche presso l’oratorio Salesiano di Ragusa e la parrocchia Sant’Anna di Modica e con alcuni membri del Laboratorio culturale Immagina e il Cantiere educativo Crisci Ranni di Modica.
Attualmente il progetto ha avviato la terza fase che coinvolge gli adulti di riferimento, con la partecipazione di 47 genitori ed educatori in attività formative e informative condotte da un esperto psicoterapeuta. L’attività continuerà, per tutto il mese di aprile, coinvolgendo altri gruppi di giovani presso parrocchie e associazioni.
“Riteniamo – afferma Corrado Parisi, coordinatore del progetto – che queste tipologie di ricerche sono di estrema importanza al fine di poter comprendere i nostri giovani, che non sono il futuro, ma il nostro presente.”
“Questa ricerca – aggiunge il direttore della scuola, Gian Piero Saladino – mira non tanto a comprendere solo le abitudini, ma a porre al centro la persona, il singolo giovane, che giorno dopo giorno vive gran parte del suo tempo sui social. Non è compito nostro “giudicare” i comportamenti giovanili quanto, piuttosto, capire e lavorare insieme a quanti hanno smarrito, o potrebbero smarrire, la bussola a causa di comportamenti che finiscono per limitare la libertà personale”.
I risultati e le conclusioni del progetto saranno presentati a tutti i giovani coinvolti, alla comunità professionale e alle istituzioni locali in occasione di un evento previsto agli inizi di maggio, che servirà a condividere le conoscenze acquisite e promuovere una maggiore consapevolezza della dipendenza digitale e delle vie di soluzione per i giovani, grazie ai loro coetanei e agli adulti che se ne prendono cura.