San Piero Patti (Me): finanziamento per il “turismo delle radici”

Presto a San Piero Patti, nel messinese, saranno messe in atto attiivtà destinate al “turismo delle radici”. L’amministrazione, guidata da Cinzia Marchello, ha infatti ottenuto un finanziamento di quasi 6 mila euro dal ministero degli esteri per la realizzazione di attività culturali in favore degli italo-discendenti nel mondo.

Il comune del messinese è tra quelli italiani che beneficeranno del contributo da destinare alla realizzazione di progetti che favoriscano il “turismo delle radici”, ovvero la promozione di nuovi flussi di visitatori nell’ampia platea di italiani di origine che si trova sparsa per il mondo.

L’Amministrazione Marchello a tal fine, proseguendo su quella che è una sua linea programmatica di punta ovvero lo sviluppo turistico del territorio, ha predisposto un progetto che prevede la realizzazione di una serie di eventi dedicati alla rivalutazione  delle tradizioni siciliane e locali, alla valorizzazione della memoria collettiva e al consolidamento di quel rapporto di filiazione e affetto che lega i siciliani, e nello specifico i sampietrini, sparsi nel mondo alla loro terra d’origine.

Il progetto rientrerà nella rassegna Borghi dei Tesori Roots Fest organizzata dall’associazione Borghi dei Tesori della quale il comune di S. Piero Patti fa parte. Le iniziative programmate dall’amministrazione comunale e che saranno finanziate grazie al contributo del Ministero degli Esteri, prevedono il rilancio di una delle manifestazioni storiche dell’Estate sampietrina, la Festa dell’emigrante, che ormai dallo scorso anno ha preso anche il nome di Festa del ritorno, così come la

realizzazione di altri eventi legati alla promozione del territorio, del centro storico e delle sue tradizioni.

“Il finanziamento ottenuto dal ministero – afferma il sindaco Cinzia Marchello – oltre a essere un importante sostegno per le attività di incremento della promozione turistica che ogni anno mettiamo in atto, è anche una conferma alla nostra visione del territorio e alla nostra idea di sviluppo locale che ormai non può prescindere dai circuiti del turismo sostenibile, rurale e anche “di ritorno””.

 

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