La psoriasi – una malattia autoimmune della pelle che può manifestarsi in diverse forme e localizzazioni – ha da sempre suscitato l’interesse della comunità scientifica per le sue molteplici sfaccettature e il suo impatto sulla qualità della vita dei pazienti. Le persone affette da psoriasispesso si trovano di fronte a sfide significative nella gestione della loro condizione: non è facile, prima di tutto, vedere alcune parti del proprio corpo iniziare a schiarirsi e non sapere, magari, da cosa sia dovuto.
Per fortuna, esistono risorse online e pagine specializzate che forniscono informazioni dettagliate sulla psoriasi, comprese le sue manifestazioni più comuni come quella delle mani, dei piedi, del viso e dei gomiti. Queste risorse offrono un valido supporto per coloro che desiderano approfondire la comprensione della propria malattia e valutare le varie opzioni terapeutiche disponibili, sia naturali che farmaceutiche, a cui sembra essersi aggiunta, ora, anche la vitamina D.
Recentemente, infatti, un’attenzione particolare è stata rivolta al legame tra questa condizione dermatologica e i livelli di vitamina D nel sangue, dando vita a una nuova prospettiva nella gestione e nel trattamento della patologia.
Bassi livelli di vitamina D, maggiore gravità della psoriasi
Uno dei primi studi ad esplorare questa correlazione risale al 2013, quando i ricercatori utilizzarono i dati della survey NHANES per analizzare il rapporto tra vitamina D e psoriasi. Tuttavia, è stato solo durante il congresso NUTRITION 2023, promosso dall’American Society for Nutrition, che è stato presentato uno studio più approfondito e dettagliato sull’argomento. Condotto su un campione di 500 pazienti affetti da psoriasi, questo ha dimostrato che livelli più bassi di vitamina D nel sangue venivano associati a una maggiore gravità della malattia cutanea.
Inoltre, è emerso che i pazienti con una minore estensione della psoriasi sulla superficie corporea presentavano mediamente livelli più alti di vitamina D, e viceversa. Queste scoperte hanno aperto nuove prospettive nel campo della terapia della psoriasi, con particolare attenzione rivolta alle creme contenenti vitamina D come nuove opzioni terapeutiche. “Le creme contenenti vitamina D stanno emergendo come nuove terapie per la psoriasi”, ha dichiarato la coautrice Rachel Lim della Warren Alpert Medical School della Brown University. “I nostri risultati suggeriscono che una dieta ricca di vitamina D o una sua supplementazione orale possono essere di beneficio per i pazienti affetti da psoriasi”.
Uno scenario rivoluzionario… ma occorre fare attenzione
L’idea di utilizzare un nutriente essenziale come la vitamina D – il corpo umano può beneficiarne sia tramite la dieta che attraverso l’esposizione alla luce solare – per contrastare una patologia dermatologica, è affascinante e potenzialmente rivoluzionaria. Tuttavia, è importante sottolineare che la psoriasi è una malattia complessa e multifattoriale, le cui cause e rimedi richiedono un’indagine approfondita. Prendere consapevolezza di tutte le alternative possibili, con un interesse a tutto ciò che non è stato ancora studiato, è senz’altro un’ottima pratica, ma occorre fare attenzione e approcciarcisi lentamente, per evitare di andare incontro a false speranze o parziali soluzioni.