A Messina si è svolta la mobilitazione dei lavoratori Enel contro il piano industriale considerato “inadeguato e dannoso, la mancanza di investimenti e l’esternalizzazione attività core e qualità del servizio elettrico”. Un centinaio di lavoratori aderenti a filtcem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil hanno attuato un presidio davanti alla sede di E-distribuzione in via Santa Cecilia.
“La decisione di voler intraprendere azioni di lotta nasce dalla decisione della società – hanno spiegato i segretari generali Foti, Lo Monte e Marchese – nasce dalla volontà di voler esternalizzare le attività core dell’area della distribuzione, quali le manovre di esercizio sulla rete elettrica di media tensione”.
Le organizzazioni sindacali ritengono che tali attività debbano essere svolte dal titolare della concessione di distribuzione con personale proprio. La terziarizzazione delle stesse metterebbe a grave rischio la sicurezza dei lavoratori delle imprese cui verrebbero affidate.
Tra i motivi della protesta anche la decisione di modificare unilateralmente il regime di orari nella distribuzione introducendo il semiturno per il personale che opera nel territorio. Scelta che peserà ulteriormente sui carichi di lavoro già insostenibili, in quanto non accompagnata da un adeguato numero di assunzioni operative e tecniche.
Inoltre, si contesta un piano di assunzioni che, già oggi, non consente il rispetto del dettato contrattuale inerente la turnazione in reperibilità e produrrà una contrazione complessiva degli organici operativi e tecnici nel Gruppo, di fatto impedendo di raggiungere gli obiettivi affidati dal PNRR ad Enel.
“Tali decisioni – aggiungono Foti, Lo Monte e Marchese – stanno provocando una diminuzione degli standard di qualità e sicurezza per i lavoratori diretti e delle imprese appaltatrici; ne consegue un incremento di incidenti sul lavoro in particolar modo sul personale delle imprese”.