La fucina di Efesto APS chiede chiarimenti sulla gestione dei fondi relativi all’emergenza vulcanologica visto che l’isola di Vulcano, nelle eolie, è in stato di degrado e abbandono. Eppure sono stati stanziati 5 milioni di euro per la sicurezza, doo lo stato di emergenza nazionale nel 2021.
In particolare, l’associazione chiede alle istituzioni competenti, dei chiarimenti circa la gestione degli interventi e dei fondi relativi all’emergenza vulcanologica che avrebbero dovuto mettere in sicurezza l’isola fin dall’inizio del 2022. La fucina di Efesto evidenzia che “stanchi del silenzio abbiamo chiesto, attraverso una Pec, informazioni a tutti gli organi competenti: presidenza della protezione civile nazionale, protezione civile regionale, presidenza della regione siciliana, INGV, ASP di Messina, vigili del fuoco di Messina, ARPA Sicilia e al sindaco del comune di Lipari. La risposta parziale (7 voci di spesa non sono state menzionate nella risposta) e scaricabarile, arriva dopo 2 anni dall’inizio dell’emergenza, da parte di Salvo Cocina della protezione civile regionale. Nessun altro organo competente ha risposto.
In questa nota vengono evidenziat alcune mancanze da parte del comune di Lipari per portare a termine l’iter burocratico e sbloccare questi finanziamenti necessari a completare le vie di fuga necessarie in caso di emergenza: il parere ambientale per la messa in sicurezza della SP 178, il cui finanziamento ammonta a 500mila euro; l’intera progettualità che ammonta a oltre 2 milioni di euro, includendo l’allargamento deltratto finale di questa sede stradale con annessa area di attesa per i veicoli a Gelso; la mancata manutenzione del Terminal detto COA.
A questo quadro poco confortante si aggiunge il silenzio dell’Asl di Messina che, ancora non si è pronunciata sulla richiesta della stessa Protezione Civile siciliana, per un potenziamento del Presidiosanitario di Vulcano per l’ammontare di 30 mila euro.
Inoltre, non è stata eseguita la sistemazione del ‘sentiero Cratere’, il cui finanziamento è di oltre 252 mila euro e non c’è traccia delle attività di informazione e comunicazione per la popolazione, per le quali erano stati stanziati 40 mila euro, oltre a qualche raro cartello anche mal tradotto in lingua straniera.
Solo in data 31 gennaio 2024, a emergenza finita, è stata deliberata la chiusura del Pontile di Ponente, per la messa in sicurezza, si spera definitiva dello stesso, che di fatto blocca tutt’oggi l’Isola alle piccole imbarcazioni. Si parla di lavori che sarebbero dovuti partire due anni fa e che ora rischiano di mettere nuovamente in ginocchio l’Isola prima dell’inizio della stagione turistica. Peraltro, non vi è alcuna traccia della messa in sicurezza del pontile di emergenza di Gelso.
Infine, nella nota lo stesso Cocina ha specificato che non sono previste forme di ristoro economico per le attività commerciali che hanno subito un danno per il netto calo di presenze turistiche a seguito dell’emergenza, contraddicendo una propria ordinanza firmata in data 16 novembre 2021”.
Alla luce di tutto questo, L’Associazione Fucina di Efesto APS evidenzia la grave situazione in cuiversa l’isola di Vulcano, decisamente peggiorata negli ultimi due anni per il mancato afflusso turistico dovuto all’emergenza e ai mancati provvedimenti che lasciano la popolazione insicura e bloccata.Oltre al danno la beffa. L’associazione non sentendosi ascoltata chiede un interessamento concreto, “senza passerelle escaricabarile”.