Una nuova vita per l’ex convento delle benedettine dedicato a Sant’Agata: dopo aver ospitato la redazione del giornale “I Siciliani”, poi trasformata in centro sociale e, infine, occupata, la struttura si appresta a diventare uno strategico hub turistico.
Dopo lo sgombero del 2021, l’edificio settecentesco valorizzerà i beni culturali, naturali ed enogastronomici della città, gli itinerari turistici di Catania e della Val di Noto e ospiterà diversi eventi culturali. Un percorso di riqualificazione promosso dal comune di Catania, grazie alla preziosa collaborazione dell’ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori etneo e del onsiglio nazionale di categoria, che ha messo a disposizione la piattaforma per la raccolta e selezione dei progetti.
“Questo dimostra il nostro impegno verso la collettività e l’importanza dei concorsi in due fasi, che garantiscono qualità e riduzione dei tempi di realizzazione delle opere – commenta il presidente OAPPC di Catania Sebastian Carlo Greco – lo scorso 1 febbraio è stato scelto il progetto vincitore, adesso attendiamo che il tutto si traduca nell’esecuzione dei lavori. Speriamo che questa iniziativa possa anche trasformarsi in un momento di confronto collettivo, per far conoscere tutte le proposte presentate e far emergere l’importanza dell’iter intrapreso e promosso dal nostro Ordine”.
Oltre al rifacimento dell’intonaco e il restauro della pietra lavica, all’interno del progetto vincitore – firmato dal raggruppamento studio Occhipinti Amato, linea t Studio e della engineering EUpro – è prevista la rimodulazione delle aree: “Tra queste – aggiunge Greco avanziamo ancora una volta l’opportunità di realizzare l’Urban Center, spazio in cui pubblico e privato potranno confrontarsi costruttivamente per lo sviluppo e la trasformazione della città”.
A finanziare il progetto i fondi di “Catania Inside. Innovazione, Cultura, Turismo, Mobilità”, per un totale di 9,75 milioni di euro stanziati dal ministero delle Infrastrutture. Tra gli altri interventi strutturali, anche quelli legati alla sicurezza antisismica, l’ulteriore trasformazione in struttura strategica in caso di emergenze.