Carlentini (Sr): “la comunicazione cristiana nei social”

Venerdì 2 febbraio alle 19.30 la chiesa madre di Carlentini,nel siracusano, ospiterà la prima presentazione dellibro “La comunicazione cristiana nei social” di SalvatoreDi Salvo.

L’evento sarà aperto dai saluti di don Salvatore Siena, parroco della chiesa madre di Carlentini; Giuseppe Stefio, sindaco di Carlentini; Rosario Lo Faro, sindaco di LentinI; Santino Franchina, consigliere nazionale dell’ordine dei giornalisti; Domenico Interdonato, presidente Ucsi, unione cattolica stampa italiana Sicilia; Amedeo Seguenzia, presidente della pro loco di Carlentini; Stefania Breci, presidente parrocchiale dell’azione cattolica della chiesa madre. Relazioneranno: Francesco Pira, professore associato in sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’università degli studi di Messina e Orazio Mezzio, direttore del settimanale “Cammino”.

Quella di martedì sarà una verae propria presentazione-concerto perché l’appuntaento, moderato da Alessandro Ricupero, vicedirettore dell’ufficio comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Siracusa – sarà ulteriormente arrichito dagli interventi musicali del coro polifonico europeo Giuseppe De Cicco, diretto dalla maestra Maria Carmela De Cicco; dalla pianista Cunegonda De Cicco e dalla Panta rei orchestra diretta dal maestro Piero Cicero Santalena.

La presentazione sarà trasmessa in diretta streaming sui canali di WebMarte TV, radio Una voce vicina in blu, Cammino, Tele Pegaso. Il libro del giornalista Di Salvo, collaboratore del giornale di Sicilia, redattore del settimanale Cammino, direttoredi Radio una voce vicina in blu, segretario nazionale Ucsi e tesoriere dell’ordine dei giornalisti di Sicilia, è una riflessione che ci riporta alle parole di papa Francesco pronunciate nel 2014 durante la giornata mondiale delle comunicazioni sociali.

In quell’occasione il Papa aveva esortato quanti si occupavano a vario titolo di comunicazione a creare una rete digitale di umanità. Non una retedi fili, ma di persone. Durante la pandemia, Di Salvo vede nascere il profilo social di Sabrina Fugazza, collaboratrice dell’opera San Luigi Orione della provincia di Pavia che cerca di comunicare in una maniera differente profondi temi spirituali  e personali. Un nuovo modo di informare,di condividere qualcosa ma anche di consegnare messaggi al mondo degli internauti. La prossimità del messaggio, che diventa “conquista per conquistare” l’altro, divenendo vicinanza e condivisione.

Ciò che colpisce Di Salvo è che Sabrina Fugazza, tramite Instagram, posta giornalmente non messaggi che mettono al centro la persona, cioè l’io, ma messaggi con contenuti anche religiosi, legatiai diversi momenti della vita della chiesa e del mondo ecclesiale con una creatività tutta personale, in un percorso unicoe propositivo nel suo genere. Di Salvo sceglie 13 post tra i circa quattromila di Sabrina Fugazza, da inserire nel libro, facendoli commentare a don Luca Roveda, agiografo della diocesi di Pavia e a don Arturo Grasso, direttore dell’ufficio comunicazione della Cesi e della diocesidi Acireale.

“Il viola è un colore che profuma” è il claim di Sabrina Fugazza che nasce da una profonda conversazione personale e spirituale. La caratteristica del colore viola comunica il senso della metamorfosi, della spiritualità e del mistero che si riflette nella comunicazione utilizzata nei social, intervenendo nel libro con “il linguaggio visivo per conoscere, esprimersi, comunicare” e “E’ il cielo che regge la terra”, unitamente ad alcuni elaborati grafici di Gabriele Poggi e all’intervento di Orazio Mezzio, direttore del settimanale “Cammino” di Siracusa, in cui si descrive l’allineamento fra cielo e terra nel Mediterraneo, crocevia di popoli.

Presenti anche i contributi: “Tradurre” di Luigi Ferraiuolo, segretario generale del “Premio Buone Notizie”; “Libertà e limiti della rete” di Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000 e Radio InBlu; “L’ascolto nel silenzio di Giuseppe” di Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana e Maria Con Te; “Mettersi a servizio dell’altro” di Alessandra Ferraro, direttore di Isoradio Rai; “Usi e abusi dei social media” di Francesco Pira, professore associato di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi e direttore del master in Esperto della Comunicazione Digitale Università di Messina; “Comunicare e bene” di Don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell’associazione Meter; “Comunicare la verità” di Domenico Interdonato, presidente Ucsi Sicilia; “Arrivare al cuore degli uomini” di Luca Marino, presidente della cooperativa del Settimanale diocesano “Cammino”; “Isole digitali” di Salvo La Rosa, conduttore e autore televisivo, direttore artistico Tgs, Rtp, Rgs, Antenna dello Stretto.

La prefazione del libro è curata da Francesco Occhetta, s.i., docente alla Pontificia Università Gregoriana e segretario generale della Fondazione vaticana “Fratelli tutti”, il quale scrive: “Il volume di Salvo Di Salvo è un’analisi dal basso di chi il giornalismo lo vive come missione tra la gente e conferma una tesi nota: viviamo un tempo segnato da un “prima” e un “dopo” anche per il mondo della comunicazione”. La presentazione è di Roberto Gueli, condirettore nazionale della Tgr Rai nonché presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, il quale definisce “La comunicazione cristiana nei social” “un libro appassionato e ricco di spunti di riflessione con un preciso filo conduttore rappresentato dalla profonda fede cristiana dell’autore”.

L’introduzione porta la firma di Santino Franchina, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che si sofferma sui “rischi, le storture ma anche sulle potenzialità della rete e sull’evoluzione, o se vogliamo le involuzioni, imposte al giornalismo contemporaneo dove ormai tutti sono diventati lettori e giornalisti al tempo stesso”.

La postfazione è affidata a Vincenzo Varagona, presidente nazionale Ucsi, il quale sottolinea come “nel suo lavoro il caro amico Salvo tratta i tanti temi legati all’efficacia della comunicazione, riassumendo la storia dei social, del loro utilizzo, anche in ambito ecclesiale, per poi arrivare alla‘missione’ del giornalista”.

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