Al campus di ematologia Franco e Piera CUtino, all’interno dell’ospedale Cervello di Palermo, sono in arrivo 4 nuove poltrone per le trasfusioni. Sono stati consegnati anche 70 panettoni ai senzatetto ospiti della “casa di Aldo”. Le sedie sono state comprate grazie alla donazione della Randazzo srl, azienda di Carini, leader nel settore della logistica fondata 30 anni fa.
“Per l società è una giornata speciale – ha detto Salvo Randazzo, amministratore unico dell’azienda – Essermi avvicinato al campuso mi ha dato la possibilità di verificar epersonalmente il meraviglioso lavoro di questa equipe. E’ una donazione, con un valore sociale per l’impresa, che mi arricchisce il cuore e rappresenta solo l’inizio del percorso di collaborazione che il nostro gruppo intende portare avanti anche nel 2024”.
Alla consegna dell’assegno al campus erano presenti anche i figli Giulio e Giovanni. “Questa donazione – dice Aurelio Maggio, direttore del campus di ematologia – permetterà a chi ogni 15 giorni viene da noi per effettuare le trasfusioni di avere un ambiente più confortevole. Ringrazio di cuore l’azienda. È da pochi avere questa sensibilità e solidarietà verso chi soffre per tutta la vita”.
“L’acquisto delle poltrone – continua Giuseppe Cutino, presidente della fondazione Franco e Piera Cutino – avverrà nel 2024. Non riesco a nascondere l’emozione per l’attenzione e la sensibilità che accompagna il Campus nato dal sogno di mio padre che era quello di migliorare la qualità di vita delle persone con talassemia e promuovere la ricerca per poter arrivare alla guarigione completa dalla malattia”.
Regalo di Natale anche per i senza fissa dimora. Dopo la consegna dell’assegno alla Fondazione Cutino, infatti, Salvo, Giulio e Giovanni Randazzo, in rappresentanza della Randazzo Srl, hanno raggiunto il dormitorio A Casa di Aldo, una struttura in via Messina Marine che fa parte della rete delle “case” dell’istituto Don Calabria e la cui mission è dare un aiuto concreto a persone che vivono in condizioni di estrema precarietà o senza un tetto sotto cui dormire, per consegnare personalmente ai presenti 60 panettoni. “Vedere la gioia nei loro occhi – conclude Randazzo- è stata un’esperienza molto toccante. Fare un piccolo regalo a chi non ha niente, oltre che doveroso, mi sembra il miglior modo per festeggiare il Natale”.