Si è chiuso il sipario sulla XXVII edizione del Costaiblea film festival, il festival cinematografico che ha saputo incantare il cuore del Sud Est italiano. Le ultime due giornate del festival, svoltosi nella suggestiva cornice della Sala Falcone Borsellino di Ragusa Ibla, sono state un caleidoscopio di emozioni, proiezioni di grande impatto e incontri che hanno arricchito il tessuto culturale isolano.
La serata di sabato 16 dicembre il festival ha presentato il suo film “Nato a Casal di Principe” del regista Bruno Oliviero accendendo ancora una volta i riflettori su Napoli e sull’immaginario cinematografico attorno a questa città, e più in generale ponendo l’attenzione sul cinema del Sud.
Sempre nella giornata di sabato, la sezione “Cinema dalla Costaiblea” ha proposto il film “I pionieri” di Luca Scivoletto, con Peppino Mazzotta come attore protagonista. Un’opportunità unica per il pubblico di immergersi in una storia locale, ma anche di scoprire il contributo che il cinema può dare alla valorizzazione delle radici culturali e storiche, oltre a rivelare il volto umano di un grande attore come Mazzotta, tra l’altro uno dei protagonisti della fiction “Il commissario Montalbano”. Domenica 17 dicembre, giornata conclusiva del festival, tanti appuntamenti tra cui la master class del regista Daniele Ciprì che ha parlato della regia e della fotografia, condividendo la sua esperienza con gli aspiranti cineasti e offrendo uno sguardo approfondito nel mondo della creazione cinematografica. Durante il festival, le proiezioni del film “La bottega dei bottoni” e del cortometraggio “La fornace”, hanno aggiunto un ulteriore segmento di profondità rispetto alle riflessioni che il festival ha cercato di porre agli spettatori. E Ciprì naturalmente ha rappresentato un ospite da cui poter apprendere ad ogni parola pronunciata, grazie ai suggerimenti offerti così come ai tanti racconti della propria carriera.
Un momento di grande impatto è stato l’incontro con Vito Fiorino, il coraggioso pescatore di Lampedusa protagonista del film “Male Nostrum”. La sua storia, raccontata attraverso il documentario curato da Amnesty, ha reso tangibile l’importanza di utilizzare il cinema come mezzo per portare avanti messaggi di impegno sociale e umanitario.
La serata di domenica si è conclusa con una sinfonia di musica e cinema, grazie al concerto degli “Okiees”. Il collettivo catanese ha presentato un concept album innovativo, dimostrando come il cinema possa dialogare in armonia con altre forme d’arte come la musica, la poesia, la videoarte e la narrativa. Una performance unica che ha chiuso in bellezza il festival che alla musica aveva dato già ampio spazio con una master class del noto compositore Paolo Vivaldi a cui, a Modica, ha fatto seguito un partecipato concerto.
“Questa edizione del Costaiblea Film Festival è stata una celebrazione della diversità, dell’arte e della forza della comunità – ha dichiarato il direttore artistico Vito Zagarrio – Abbiamo assistito a incontri straordinari, a proiezioni che hanno toccato il cuore, e alla scoperta di nuovi talenti. Il nostro impegno nel valorizzare il territorio e dare spazio ai giovani cineasti è più forte che mai”
L’edizione di quest’anno ha fatto un ritorno nel quartiere barocco di Ragusa Ibla, portando il cinema tra le pietre antiche e i vicoli suggestivi. Questa scelta ha conferito al festival un ruolo centrale nella valorizzazione del territorio, mostrando quanto il cinema possa diventare un ponte tra la storia e la contemporaneità, tra l’arte e la vita quotidiana.
Il Costaiblea Film Festival non è solo, del resto, una vetrina per i grandi maestri del cinema italiano, ma rappresenta anche una piattaforma importante per i giovani cineasti emergenti. Attraverso la sezione dedicata alle opere prime e ai cortometraggi, il festival offre uno spazio importante per la visibilità e la promozione di nuovi talenti. Ma è un festival capace anche di parlare ai giovani, proprio come ha fatto stamani, con un’iniziativa “fuori porta”, attraverso un partecipatissimo e interattivo incontro che si è svolto all’Università Kore di Enna e a cui hanno tra gli altri partecipato sia il direttore artistico Zagarrio che il regista Ciprì che ha fatto un’intesa conferenza. Tra gli ospiti, collegato in videoconferenza, un veterano del festival, Pippo Del Bono ma l’intero appuntamento ha permesso di far interagire più arti, dal cinema al teatro, alla musica. Un’interazione avvenuta dinanzi ad una folla di studenti che hanno visto di buon grado la proposta, emersa durante la conferenza, di mettere in rete i festival cinematografici del Sud con l’obiettivo di favorire lo scambio, la diffusione dei film, ma anche educare opportunamente il pubblico affinché si goda in sala, in un momento di piena condivisione, la pellicola e il messaggio che l’autore vuole fornire agli spettatori.