La giusta atmosfera ad accogliere lo scrittore Salvatore Curtò che, in un pomeriggio prenatalizio, ha presentato il suo romanzo “I figli di nessuno”, Armando Siciliano Editori, nei locali dell’Istituto tecnico tecnologico “Ettore Majorana” di Milazzo, nel messinese, per uno spaccato storico-sociale interessante in cui discutere l’eterna lotta tra il bene e il male.
Il pomeriggio di lettura ha avuto avvio con i saluti della professoressa Rossella Scaffidi ed è proseguito con l’intervento del professor Massimo Chillemi, amico d’infanzia dello scrittore messinese e, quindi, particolarmente coinvolto nel commentare una storia che sicuramente, come sempre capita nei romanzi, costituisce uno “specchio del proprio vissuto”, in cui ritrovare personaggi, ambienti ed episodi reali certamente ripensati e riproposti col filtro della letteratura.
Particolarmente suggestivo già l’esordio della presentazione col riferimento immediato all’immagine di copertina, un cielo stellato che, quasi da contraltare, al titolo “I figli di nessuno” proietta a un lieto fine, a quel rivedere le stelle cui metaforicamente ognuno di noi ambisce. Ancora più esplicita la speranza ricavata dalla dedica, che vera e propria sintesi dell’intento dell’autore, onora “i tanti eroi che, fortunatamente non sono morti, ma che con il loro impegno quotidiano, con il loro senso del dovere, con il loro esempio silenzioso …..si sono prodigati per la nostra terra….sognando ad occhi aperti ……una vita normale anche qui in Sicilia!”
” I figli di Nessuno” è un romanzo storico, inquadrato tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Novanta, i cui personaggi, inventati, consentono all’autore di descrivere la società di quel tempo. Tra episodi ilari e commoventi, lo scrittore, attraverso una doviziosa descrizione, racconta il malaffare, la mala politica, la mala sanità e la mafia e ha per protagonisti un gruppo di ragazzi estremamente poveri ma onesti, che si sono fatti breccia nella società sfidando le regole e i modelli criminali. Quasi in un gioco di specchi il protagonista si chiama Totò Messina e da medico salva vite umane, mentre l’altro Totò, il corleonese Totò Riina, toglie la vita.
Apprezzato dai lettori e premiato con numerosi e prestigiosi riconoscimenti, il romanzo affronta l’eterna lotta fra il bene e il male, presenta un mix di religione e superstizione e traccia il confine fra legalità e ciò che legalità non è, connotandosi quale favola a lieto fine nel veder trionfare i propri personaggi protagonisti che trovando la loro strada “ce la faranno”!
La lettura del libro è rapida e scorrevole, diventa enfatica nelle parti dialogate e arricchite da espressioni dialettali e colorite, le quali conferiscono all’intera narrazione quel quid in più che, unitamente alla minuziosa caratterizzazione, hanno fatto meritare allo scrittore Salvatore Curtò la menzione speciale al premio cinema a Messina per la sceneggiatura e contemporaneamente la certificazione per aver scritto un testo che si presta alla trasposizione in sceneggiatura cinematografica.
Dal premio alla pratica quando si ha a che fare con un cielo stellato la strada è breve. Infatti, la soddisfazione dello scrittore è tanta anche nel condividere con i presenti nell’aula magna dell’istituto mamertino la notizia della prossima realizzazione di una fiction totalmente ambientata in Sicilia, con attori prevalentemente siciliani e già quasi interamente scritturati fra le fila delle scuole di recitazione della regione e ancora più rilevante l’enorme soddisfazione di vedersi affidata la sceneggiatura.
“Non resta quindi che augurarsi di poter presto vedere in trasposizione ciò che intanto abbiamo sentito dalla viva voce dello scrittore” è il commento del Dirigente scolastico, prof. Bruno Lorenzo Castrovinci, fautore dell’imprescindibile valore della lettura, quale elemento fondante nello sviluppo delle capacità di analisi e di critica e pronto a promuovere ogni opportunità arricchente e formativa per i propri studenti.