Continuano le interviste di Generazione Metaverso, condotte dalla nostra Nancy Calanna. In questa terza puntata è stata intervistata la professoressa Paola Radici Colace, filologa, coordinatrice e ricercatrice, punto di riferimento universitario.
Insieme a lei, si è argomentato sul ruolo del filologo nel tempo dell’ intelligenza artificiale. Comprendere l’utilità di questa professione per entrare nei gangli della conoscenza. Ed ecco che riemerge la necessità di questo lavoro oggi più di prima. Il filologo colui che scava per ritrovare le verità di un documento, oggi al tempo delle false informazioni pilotate da algoritmi istantanei, è necessario comprendere il ruolo dei canali comunicativi che tempestano cittadini, lettori e studiosi con modalità differenti rispetto al passato. È necessario proteggere la cultura del futuro. Questo si ricongiunge con le gravi colpe di una mediocre istruzione scolastica, attualmente più evidente che mai. “I ragazzi” afferma la Colace “sono competenti e capaci, molto abili con le nuove tecnologie” ma mancano di alcuni meccanismi antichi che legano le intelligenze al tutto.
Un excursus quindi tra i saperi e la conoscenza e come questa sarà tramandati ai posteri. Con la speranza che quei posteri non siano il risultato di un esclusivo artefatto umanoide.
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