Ragusa: verso la mostra di Oliviero Gessaroli

L’equilibrio che è armonia”. È il tema della mostra di scultura, grafica e pittura dell’artista Oliviero Gessaroli che sarà ospitata dal centro studi FEliciano Rossitto di Ragusa. Appuntamento con il vernissage per venerdì 27 ottobre alle 17.30.

Dopo i saluti da parte di Giorgio Chessari, presidente del centro studi Feliciano Rossitto; Giuseppe Cassì, sindaco di Ragusa; Nello DI Pasquale, deputato questore all’Ars; Arturo Schininà, presidente della banca agricola popolare di Ragusa, interverranno: Paolo Nifosi, storico dell’arte e il maestro Oliviero Gessaroli. Seguirà un momento poetico e musicale con Gino Carbonaro e Silvia Cecchi.

Oliviero Gessaroli, artista urbinate, definito “adriatico” dal critico Roberto Rossi e con ampie e inattese memorie di terre e di mondi lontani. Il paesaggio è l’elemento privilegiato nell’espressione artistica di Oliviero Gessaroli e può essere interpretata come visione interiore che si manifesta talora come una sorta di conflitto, talaltra come visione onirica. Conta esperienze pluridecennali non solo nel campo della grafica, ma anche in quello dell’incisione.

L’artista svolge continuate ed incessanti ricerche su materiali e tecniche per studiare e sperimentare forme e oggetti nuovi. Da qualche anno si è avvicinato alla ceramica Raku, lasciandosi coinvolgere dalla materialità di questo mezzo espressivo, che lo spinge a modellare, incidere, lavorare le superfici duttili per trasmettere quelle particolari sensazioni che solo un oggetto tridimensionale può comunicare. Attraverso la frantumazione delle superfici riesce a creare giochi di sovrapposizioni materiche con velature e ombre avvolte da colori monocromatici. Ogni sua opera nasce dall’interazione del vissuto emozionale e del vissuto sociale, dello sperimentare e del conoscere sempre in progress.

Classe 1956, Gessaroli nasce a Monte Colombo (Rn) nella pianura romagnola del Conca, in provincia di Forlì, ora in provincia di Rimini. Dopo il trasferimento della sua famiglia ad Urbino dove vive tuttora, si iscrive nel 1972 alla scuola del libro nella sezione litografia, diretta da Carlo Ceci, maestro dell’arte litografica formatosi ad Urbino, poi nell’accademia di belle arti di Brera a Milano, docente ad Urbino dal 1947. Da pochi anni Gessaroli ha fondato la rivista “Vivarte” e sono tante le attività promosse dal blog “Urbino Vivarte”. La sua arte ama incontrare la poesia. Sue le incisioni presenti nel libro-plaquette dal titolo “Sotto una macchia di luna” (2021), raccolta di versi poetici di Silvia Cecchi (coautore Oliviero Gessaroli): lei magistrato a Pesaro, con la poesia nel cuore e nella penna e lui già funzionario dell’università di Urbino, nel ruolo di appassionato interprete della tradizione artistica urbinate.

Non sono pochi i punti di contatto con il territorio ibleo da parte dell’artista. A dicembre del 2019, invitato a Comiso, in occasione del gemellaggio artistico tra la città casmenea e Urbino, Gessaroli partecipa ad una collettiva di pittura, ceramica ed arti visive.

“La vita – afferma Gessaroli – mi ha dato tante occasioni per approfondire le ricerche artistiche, offrendomi per necessità lavorative, l’occasione di affrontare anche il campo scientifico che amplia le mie conoscenze giustificando le trasformazioni che trovavo durante i miei studi o le alchimie usate nella stampa litografica e incisoria. Questi percorsi paralleli hanno segnato tutta la mia vita”.

Tra le sue esperienze professionali è da segnalare che nel 1992, in seguito ad esperienze acquisite nel campo tecnico scientifico presso l’Ufficio Tecnico dell’Università di Urbino, decide di iscriversi alla Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali con indirizzo geologico. Dal 1997 al 2008 partecipa alle missioni archeologiche dell’Università di Urbino in Libia (Cirene e Leptis Magna) dirette dall’archeologo chiaramontano Antonino Di Vita (Accademico dei Lincei, Direttore della Scuola italiana di Archeologia di Atene)e daMario Luni. Nel 1999 si laurea con una tesi sperimentale in geomorfologia-archeometria sul rilevamento geologico tecnico del territorio archeologico a Cirene (Libia). È autore di diversi articoli scientifici nell’ambito geologico-tecnico.

“La prima riflessione – dichiara Paolo Nifosi, storico dell’arte – che mi viene in mente nel guardare le opere di Oliviero Gessaroli, è la sua profonda conoscenza della materia o, meglio, delle materie del suo lavoro (dalle terre della ceramica al legno, al plexiglas, alle resine, all’inchiostro, alla carta, al bulino, alla china, alle matite colorate, al pennino, alle alchimie dell’acquerello. Cito, scegliendo una delle tante opere, l’acquerello che ha per titolo San Bartolo dove il pensiero delle macchie va alla pelle del Santo scorticato vivo. Si avverte la frequentazione della grafica nelle geometrie, ad indicare l’esigenza della misura o, se si vuole delle misure, dell’equilibrio, dell’ordine, di segni gestiti con la sicurezza della mano certosina, contestuale al piacere, alla gioia del giostrare insieme i segni grafici che richiedono lentezza e le macchie di colore, frutto di immediatezza, con un ciclico ritorno all’osservazione dei fenomeni che quotidianamente la natura ci offre, per arrivare a giocare con il proprio io in un titolo “Frammenti di sé”, una sorta di traduzione segnica dell’inconscio”.

Viva soddisfazione è stata espressa da Giorgio Chessari, presidente del centro studi Feliciano Rossitto. “L’arte unisce – dice – parla un linguaggio universale, supera confini e distanze. Il centro studi Rossitto è onorato di poter ospitare una mostra delle opere di Oliviero Gessaroli. Abbiamo accolto con piacere la notizia che Oliviero Gessaroli ha partecipato alle missioni archeologiche dell’università di Urbino in Libiadirette dal grande archeologo, nato a Chiaramonte Gulfi, Antonino Di Vita che è stato particolarmente vicino alla città di Ragusa che ha avuto l’onere di pubblicare nel 1998 un suo volume “Da Siracusa a Mozia. Scritti di archeologia siciliana” e di promuovere e organizzare, in quell’anno, un simposio in onore di Antonino Di Vita dal titolo “Un ponte tra l’Italia e la Grecia”.

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