Sabato 10 giugno 2023, ore 18.00, presso il Riso Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, si svolgerà il finissage della mostra Frédéric Bruly Bouabré | Cosmogonie, prima personale in Sicilia di uno dei padri fondatori dell’arte contemporanea in Africa, a cura di Cristina Costanzo con il coordinamento di Maddalena De Luca.
In occasione della chiusura della mostra verrà condotta una visita guidata dalla curatrice Cristina Costanzo (ricercatrice di Storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi di Palermo) e sarà anche presentato il catalogo bilingue in italiano e inglese pubblicato da Palermo University Press, con testi critici di S. E. Samuel Ouattara, Maddalena De Luca, Cristina Costanzo, Michele Cometa, Emmanuelle Spiesse e Giulia Campanella.
“Siamo lieti di ospitare l’ultimo capitolo di questa mostra che – ha dichiarato Maddalena De Luca, la Direttrice del Riso Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo – è in linea con la programmazione del Museo. Bouabré con le sue opere è come se avesse archiviato la cultura della comunità Bété. Tutte le cartoline sono contornate da scritte che ci fanno scoprire un mondo incredibile che l’artista ci ha voluto consegnare. Accogliere mostre di alto profilo dedicate a figure di primo piano nel panorama internazionale e nello scenario globale del nostro tempo è un obiettivo prioritario del museo, ove, peraltro, proprio recentemente è stato affrontato il tema dell’archiviazione quale uno degli imperativi categorici della pratica artistica contemporanea. L’arte di Bouabré, la sua enciclopedica raccolta Connaissance du monde, stimola, in tal senso, e suggerisce interessanti prospettive di ricerca e di interpretazione critica”.
Il progetto espositivo, promosso dalla galleria 091 Art Project e patrocinato dall’Ambasciata della Côte d’Ivoire in Italia, presenta i lavori di Frédéric Bruly Bouabré, celebrato nel 2022 dal MoMA di New York con la retrospettiva Frédéric Bruly Bouabré: World Unbound e più volte presente alla Biennale di Venezia, non soltanto nel Padiglione della Costa d’Avorio della più recente edizione ma anche nel Palazzo Enciclopedico di Massimiliano Gioni.
“L’idea di dedicare una mostra a Frédéric Bruly Bouabré – ha affermato il gallerista, Costantino Ferrara di 091 Art Project – non era tra i nostri iniziali propositi, pur seguendo e studiando la sua ricerca da tanto tempo. A darci l’input sono state le acquisizioni di oltre cinquanta suoi lavori in cui sono presenti tematiche affrontate dall’artista nel corso della sua carriera: dall’Alphabet bété alle leggende, dalla fratellanza tra i popoli alla profonda amicizia che lo legava ad Alighiero Boetti”.
Frédéric Bruly Bouabré (1923, Zépréguhé – 2014, Abidjan, Costa d’Avorio) lavora come funzionario pubblico presso l’Amministrazione della sicurezza nazionale dell’Africa Occidentale francese e approda al suo originale linguaggio figurativo in seguito a una “visione solare” che gli varrà l’identità di Cheik Nadro, “colui che non dimentica”. Da questo momento si dedica alla missione di tramandare la cultura della comunità Bété, e più ampiamente africana, alle generazioni future attraverso i suoi inventari figurativi. Nasce così Connaissance du monde, un’opera di carattere monumentale realizzata a penna e matite colorate su cartoncini formato cartolina, un’inedita enciclopedia visuale sempre in fieri.
Di straordinario interesse anche il suo Alphabet bété, un sistema di trascrizione della lingua Bété consistente in 448 pittogrammi monosillabici. Nel 1989 prende parte a Magiciens de la Terre, cui segue la sua presenza a numerose mostre presso importanti istituzioni internazionali come il Guggenheim Museum di Bilbao, la Tate Modern di Londra. Partecipa anche a Documenta 11 a cura di Okwui Enwezor.
“Siamo molto felici del successo di critica e pubblico di Frédéric Bruly Bouabré | Cosmogonie – ha asserito, la curatrice Cristina Costanzo – esito della sinergia con un comitato scientifico di alto profilo e con l’Ambasciata della Côte d’Ivoire in Italia. Il finissage sarà un ulteriore momento di condivisione del progetto espositivo grazie ad una visita guidata alle opere e alla presentazione del catalogo.Costruire mondi a partire dal linguaggio è la chiave di lettura per comprendere il lavoro di un autore straordinario, presente al Museo Riso di Palermo con un numero cospicuo di opere realizzate dagli anni Novanta al 2008. La mostra offre uno spaccato del suo immaginario attraverso una selezione di installazioni di vario formato, orientate a un’affascinante componente verbo-visuale, cifra stilistica fondamentale del suo percorso orientato alla letteratura, alle arti visive e non solo. Frédéric Bruly Bouabré è infatti molto più che un artista e la sua figura emerge nel contesto dell’arte d’oggi anche grazie al suo costante impegno per le culture della Costa d’Avorio, per la sua produzione poetica e filosofica e per aver costantemente lavorato per dare voce al suo popolo”.