Giovedì 25 maggio si terrà la terza lezione del seminario di etnoantropologia promosso da BCsicilia, anse e università popolare. A tenere la relazione sarà Claudio Paterna che parlerà delle feste popolari in Sicilia.
Dopo la presentazione a cura di Alfonso Lo Cascio, presidente regionale di BCsicilia, i presenti parteciperanno alla lezione alla sede Ares in via Gaetano Donizetti. Le ulteriori lezioni affronteranno, fra gli altri argomenti, pupi, carretti, dolci e gastronomia, artigianato ed eredità materiali, tradizioni popolari tra presente e futuro.
Al seminario si alternerann come relatori gli etnoantropologi Claudio Paterna e Carlo di Franco. Sarà possibile seguire le lezioni anche online. Domenica 28 maggio la prima visita guidata, prevista all’interno del seminaro, a Mistretta e Santo Stefano. La seconda è prevista per domenica 11 giugno a Trapani e Salemi. Alla fine del seminari osarà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni e prenotazioni: Tel. 346.8241076 – Email: provinciapalermo@bcsicilia.it.
Nel corso dell’incontro saranno presentate le diverse feste popolari e religiose in Sicilia con riferimento al calendario annuale, da Capodanno a Natale, passando per le ricorrenze più importanti nell’isola durante l’Epifania, il carnevale, Sant’Agata, San Giuseppe, la Settimana Santa, le feste di maggio, San Giovanni e San Pietro, il festino di Santa Rosalia, le feste patronali d’agosto e settembre, la Madonna del Rosario, l’Immacolata e tante altre ancora.
La relazione sarà arricchita da immagini significative delle feste, sottolineando la metodologia di catalogazione usata dal Reis, dal Cricd e dai ricercatori del Cnr. Delle feste si parlerà anche in un ambito meno noto quale la preparazione delle stesse :i cori, i figuranti, le musiche, i carri, gli artefatti cerimoniali, l’illuminazione, i giochi d’artificio, tenuto conto che oltre le feste periodiche ci sono quelle mobili che variano di data ogni anno e si ispirano ai vari cicli della natura e al mondo agricolo, sebbene al giorno d’oggi abbia preso il sopravvento la rappresentazione identitaria locale e il turismo, lasciando poco spazio all’evento essenzialmente religioso.