Ragusa: verso il foto festival sul tema “Relazioni”

Dal 20 luglio al 27 agosto palazzo Cosentini e complesso San Vincenzo Ferreri di Ragusa Ibla ospiterà il Ragusa Foto festival, giunto all’undicesima edizione, dal tema “Relazioni”. La manifestazione è diretta da Stefania Paxhia, fondatrice e ideatrice del festival e Claudio Composti, direttore artistico e si snoda in 9 mostre fotografiche, una grande installazione a cielo aperto nel giardino ibleo, una mostra in collaborazione con Caritas italiana e un fitto programma di appuntamenti alla presenza di numerosi ospiti di spicco del mondo della fotografia, della cultura e della società civile, provenienti dall’Italia e dal mondo.

A partire dalla collocazione geografica della città in cui si svolge, il territorio più a sud d’Europa nel cuore del Mediterraneo, crocevia di molteplici scambi tra le culture che vi si affacciano e nel pieno di un momento storico che vive un drammatico inabissarsi della socialità, Ragusa foto festival sceglie per questa edizione il tema “Relazioni”, trovando nelle mille sfumature che esso può assumere l’opportunità di raccontare ad un tempo l’uomo e la donna contemporanei e il loro rapporto con passato, presente, corpi, gli altri, territorio, realtà, immaginazione e la fotografia più attuale che oggi non ha più solo un ruolo di testimone delle storie e della storia, ma concorre in maniera determinante a creare e alimentare le relazioni.

Le mostre quest’anno si dividono tra palazzo Cosentini e la chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri all’ingresso dei giardini Iblei e saranno aperte al pubblico fino al 27 agosto. In un sapiente alternarsi di autori importanti, giovani emergenti, fotografi italiani e internazionali e un’attenzione rivolta anche alla fotografia siciliana¸nelle magnifiche sale di palazzo Cosentini.

Ci sarà spazio per le mostre personali di:

  • Federica Belli, con “How Far Is Too Close to the Heart?”, che tratta il tema della relazione umana che nasce e cresce per mezzo della fotografia;
  • Ruben Brulat che con “Embrasement” inventa un dialogo creativo con il vulcano dell’Etna, per mezzo di un’installazione con immagini dal forte impatto visivo;
  • Alessandra Calò, vincitrice della IV edizione del Premio New Post Photography di Mia Fair di Milano – partner del festival –, che presenta “Herbarium. I fiori sono rimasti rosa”, un progetto che tocca con delicatezza il tema della disabilità;
  • Mari Katayama, con “L’armonia imperfetta”, che estetizza invece la propria disabilità attraverso l’arte, affrontando la relazione aperta con il proprio corpo e la fotografia stessa;
  • Davide Monteleone, fra i più noti autori della fotografia italiana contemporanea, che affronta con “Simonocene” la relazione tra uomo e natura, indagando le diverse forme di colonialismo, la globalizzazione e il rapporto tra potere e individui nella Cina di oggi;
  • Lisa Sorgini che in “Behind the Glass” presenta un racconto sulla relazione con la famiglia quando le relazioni sono state messe a dura prova dal distanziamento sociale durante il lockdown.

Per la sezione Miglior Portfolio e progetti con Menzione 2022:

  • Andrea Camiolo, con “Per un paesaggio possibile”, vincitore del premio Miglior Portfolio 2022, porta avanti l’analisi del paesaggio siciliano che diventa archetipo di un paesaggio ideale;
  • Giulia Gatti, in “Corazonada” presenta un progetto dedicato alle donne che vivono nella regione meridionale del Messico, l’istmo di Tehuantepec (Oaxaca), premiato con una menzione;
  • Sara Grimaldi, attraverso il racconto autobiografico di “Ho visto Nina volare” pone una riflessione sul rapporto tra malessere psicologico e alimentazione, aggiudicandosi una menzione.

Mostra a cielo aperto per Julia Krahn che espone all’esterno di San Vincenzo Ferreri nel Giardino Ibleo tre gigantografie dedicate alle donne “magiche”, tra sacro e profano, della serie “3MM”.

Torna anche per quest’edizione il racconto fotografico dei Presidi di Caritas italiana, quest’anno con quello di Foggia che ha organizzato un’iniziativa sperimentale, realizzata in collaborazione con la Caritas diocesana, il supporto di Perimetro, piattaforma internazionale di fotografia, di New Old camera di Milano e grazie all’impegno di due fotografi professionisti: Arianna Arcara e Alessandro Zuek Simonetti che hanno diretto il workshop offrendo nuove competenze ai giovani lavoratori selezionati. Saranno in mostra gli scatti dei migranti supportati dalle attività di sostegno del presidio Caritas di Foggia, che hanno imparato a raccontare le loro storie, speranze e voglia di riscatto.

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