Partirà ad agosto la tournée di Maz Gazzè e dell’orchestra jazz siciliana. Si tratta di un progetto culturale legato al territorio, inteso non solo come area geografica, ma soprattutto come terra di storia, musica e arte. In scena Max Gazzè con lo spettacolo “Musicae loci”.
Un connubio idilliaco, un amore in musica nato tra l’artista, romano di nascita ed europeo di adozione, e l’orchestra jazz siciliana, proprio durante l’ultima edizione del Sicilia jazz festival. La scorsa estate, infatti, l’orchestra jazz siciliana e l’artista sono entrati subito in sintonia, tanto da pensare ad attuare in brevissimo tempo un progetto nuovo in Sicilia. sono ben tre le tappe già programmate per la tournée estiva che abbraccerà la Sicilia orientale e quella occidentale. Primo concerto il primo agosto a Castellammare del Golfo, il 2 agosto a Taormina al teatro antico e il 3 agosto al teatro greco di Siracusa.
Max Gazzè, tra connessioni popolari ed orchestre locali, presenta il suo nuovo progetto “Musicae loci”, spaziando dall’elettronica al sinfonico, dal synth-pop al pog e al rock, e in particolare al jazz. L’artista ha saputo da sempre coniugare l’anima avanguardistica e quella pop ed anche jazz con straordinaria disinvoltura. Ora il cantante è pronto per un nuovo progetto musicale e culturale che lo immergerà nei territori e nelle tradizioni della nostra terra.
Affiancato dalle migliori orchestre popolari della penisola, Gazzè per la tappa siciliana ha scelto di salire sul palco con l’orchestra jazz siciliana. Quello proposto è un grande tour in cui ad ogni tappa sarà accompagnato da una grande orchestra musicale del luogo, per portare sul palco le sue canzoni in una veste inedita che assorbirà colori e suoni tipici delle diverse zone in cui lo spettacolo verrà ospitato. Un progetto culturale legato al territorio, inteso non solo come area geografica, ma soprattutto come terra di storia, musica e arte.
Dall’orchestra Magna Grecia all’orchestra jazz siciliana ottoni e percussioni, tamburelli, organetti, violini e chitarre battenti si fonderanno con le sonorità di Gazzè per un concerto ogni volta diverso e spettacolare. Spaziando tra stili ed epoche diverse, dal repertorio classico al moderno, ogni live avrà una versatilità musicale particolare dove i ritmi colorati e ipnoticamente ripetitivi degli strumenti più tradizionali e delle percussioni si uniranno al background sonoro dell’artista. Così, in una commissione reciproca di note, con gli arrangiamenti curati da Max Dedo che sarà sul palco con Gazzè, le orchestre ridisegneranno con nuove sfumature i brani del cantautore e lui reinterpreterà alcune delle canzoni più rappresentative della tradizione locale.
Max Gazzè da adolescente si trasferisce in Belgio dove frequenta la scuola europea e si dedica al basso elettrico esibendosi con diversi gruppi nei locali di Bruxelles. Per cinque anni è bassista, arrangiatore e coautore dei “4 play 4”, formazione inglese di Northern Soul. Con il gruppo si trasferisce, poi, nel Sud della Francia, dove lavora anche come produttore artistico per la casa di produzione americana DPI. Rientrato a Roma nel 1992, si dedica alla sperimentazione nel suo studio di registrazione, mentre compone colonne sonore ed inizia a collaborare con artisti come Alex Britti, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. Tra il 1994 e il 1995 lavora alla realizzazione del primo album “Contro un’onda del mare” che pubblica nel 1996 e presenta in versione acustica nel tour di Franco Battiato. L’album, che inaugura il sodalizio con la Virgin records, si fa presto notare dalla critica. Nel 1997 esce il sindaco “Cara Valentina”. Nel 1998 la sua “Vento d’estate”, cantata con Niccolò Fabi, vince “un disco per l’estate”. I due singoli anticipano il secondo album “La favola di Adamo ed Eva”. Nel 1999 è in concorso al festival di Sanremo con “Una musica può fare”. Nel 2000 pubblica il terzo album “Max Gazzè”. Il cantante-bassista-compositore ha perfezionato il suo stile, come appare chiaro dl primo singolo tratto dall’album “Il timido ubriaco” con cui si presenta sul palco del festival di Sanremo. Nel 2001 esce il quarto album “Ognuno fa quello che gli pare” che presenta una varietà di soluzioni sonore, frutto anche di numerose collaborazioni: le scopriamo nel country divertito de “Il debole fra i due”, cantato con Paola Turci e ne “Il motore degli eventi”, duetto con Carmen Consoli, coproduttrice del pezzo. Gli anni tra il 2001 e il 2003 sono caratterizzati da un’intensa attività live. L’album “Un giorno”, contenente i singoli “Annina” e “La nostra vita nuova”, esce nel 2004. Nell’attività di Gazzè si segnalano ancora tante collaborazioni con l’amico Daniele Silvestri per il quale suona in moltissime canzoni del suo disco “Il latitante” e dal luglio 2007, assieme alle colleghe cantautrici romane Paola Turci e Marina Rei, anche il tour “Di comune accordo”. Nel 2008 partecipa al festival di Sanremo con “Il solito sesso”, che riscuote ottimi consensi di critica ed esce il nuovo album di inediti “Tra l’aratro e la radio”.
I primi mesi del 2010 lo vedono debuttare come attore nella produzione cinematografica di Rocco Papaleo dal titolo “Basilicata coast to coast”. Il 2016 è stato un momento magico per Gazzè, che da inizio anno ha suonato ininterrottamente in oltre 70 concerti (ovunque sold out) per poi affrontare la sua prima tournée mondiale, che lo ha portato ad esibirsi in tre continenti ;ha suonato infatti a Montreal, Toronto, Chicago, Bosgon, New York, Miami, Los Angeles e Tokio, per chiudere a Shanghai. Il 2017 lo vede impegnato in quello che appare il suo progetto più innovativo: “Alchemaya – un’opera sintonica”. È un’opera originale, il cui libretto è scritto insieme al fratello Francesco. Suonato con la Bohemian Symphony orchestra di Praga diretta dal maestro Clemente Ferrari, il concerto è articolato in due parti: la prima è un’opera originale in cui Max e Francesco fondono, attraverso un libretto e composizioni originali, gli approfondimenti esoterici condotti da Max negli ultimi 20 anni; la seconda parte propone brani tratti dal repertorio storico di Max, riarrangiati in chiave sintonica, un neologismo da lui inventato per definire l’integrazione tra gli strumenti sinfonici e sintetizzatori. Alchemaya sarà anche un album che include “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, storia d’amore e fedeltà tra mare e sponda, canzone con la quale Max si presenta al festival di Sanremo 2018.
L’orchestra jazz siciliana rappresenta in Italia la prima e unica orchestra permanente di jazz a partecipazione pubblica. Fondata da Ignazio Garsia nei primi anni Settanta con il nome di Brass grouup big band, l’orchestra jazz siciliana ha svolto un’intensa e continuativa attività concertistica sotto la guida di alcuni dei più prestigiosi direttori d’orchestra del mondo, tra i direttori residenti il maestro Garsia è stato il primo a creare e dirigere stabilmente la formazione siciliana, oggi diretta dal maestro Domenico Riina. Nel 1990 l’OJS è stata il cardine della rassegna internazionale della soul music di Palermo e nel 1991 ha eseguito, in prima europea, Epitaph di Charles Mingus, sotto la direzione di Gunther Schuller. Mentre, per l’esecuzione di pagine del repertorio contemporaneo, l’orchestra ha partecipato nel 1994 alla rassegna “Suoni del Novecento” promossa dal teatro Massimo di Palermo e nello stesso anno, diretto da Clark Terry, l’ensemble ha inaugurato la stagione concertistica estiva con un concerto dedicato a Duke Ellington nel ventennale della scomparsa.
Nel febbraio 1996, su invito della società italiana per lo studio della musica afroamericana, l’orchestra ha inaugurato la rassegna “La musica colta afroamericana”, con la prima esecuzione mondiale dal vivo della trascrizione della suite Porgy and Bess di George Gershwin/Gil Evans, nuovamente diretta da Gunther Schuller, solista Paolo Fresu. Giuseppe Costa, Vito Giordano, Antonino Pedone, Pietro Pedone, Fabio Riina, Domenico Riina, Salvatore Pizzo e Salvatore Pizzurro da oltre 20 anni hanno garantito un sound orchestrale caratterizzati da una propria e riconoscibile cifra sonora. Ad essi si sono aggiunti Gaetano Agrò, Silvio Barbara, Valerio Barrale, Salvatore Bonafede, Francesco Buzzurro, Sergio Cammalleri, Rita Collura, Stefano D’Anna, Gianni Gebbia, Massimo Greco, Pino Greco, Mimmo La Mantia, Francesco Marchese, Orazio Maugeri, Sergio Munafò, Salvatore Nania, Riccardo Randisi, Mauro Schiavone, Gaetano Tucci, Giuseppe Urso e tanti altri ancora. Gil Evans ha detto dell’OJS “Non c’è alcuna differenza tra loro e i musicisti con cui ho suonato nelle orchestre di Vienna, Parigi, Londra o Toronto”, mentre Carla Bley “Trovo questi giovani musicisti siciliani molto preparati, di gran lunga superiori ad altri che ho conosciuto e con i quali ho suonato in altre parti d’Europa” Questo sono solo alcuni degli apprezzamenti di direttori d’orchestra che hanno diretto e si sono esibiti in 50 anni di attività con l’Orchestra Jazz Siciliana fondata nel 1974 dal Maestro Ignazio Garsia.