Sembra arrivare a conclusione la vicenda dei lavoratori della ex Blutec di Termini Imerese, nel palermitano. Il vice segretario nazionale e segretario regionale per la Sicilia della Ugl Metalmeccanici, Angelo Mazzeo, ha partecipato ieri al ministero delle imprese e del made in Italy all’incontro per la stipula dell’accordo per il rilancio dell’area industriale di Termini Imerese.
Una riunione che ha rappresentato un crocevia per una vicenda che si trascina ormai da parecchi anni come ha ricordato Mazzeo nel suo intervento. Il sindacalista si è detto fiducioso rispetto all’impostazione che si sta riuscendo finalmente a dare ad una questione complessa. “Dobbiamo dare atto al ministro Adolfo Urso, ma anche al governatore siciliano Renato Schifani ed agli assessori regionali delle attività produttive Edy Tamajo e del lavoro, Nuccia Albano, di aver impresso una svolta marcata rispetto a quanto abbiamo avuto modo di registrare fino ad oggi. La somma stanziata è sicuramente importante, ma ciò che ci rende ancora più ottimisti a differenza del passato – ha evidenziato Mazzeo – è che sul tavolo ci sono già tre opportunità di investimento che sembrano essere davvero concrete. L’unico timore che abbiamo è quello legato alle tempistiche, poiché l’amministrazione straordinaria di Blutec dovrebbe scadere e quindi, in assenza di proroga, potrebbero esserci possibili ripercussioni sulla tutela del personale.
Allo stesso modo anche la cassa integrazione andrà a scadenza nel 2023 e dunque occorre già programmare un ulteriore allungamento dei termini per non lasciare scoperti gli oltre 800 lavoratori coinvolti. Bisogna fare in fretta – prosegue il vice segretari nazionale Ugl Metalmeccanici – considerato che abbiamo 580 persone che da 12 anni sono in cassa integrazione e circa 300 lavoratori in mobilità in deroga, perdendo ovviamente potere d’acquisto e una loro assunzione nella nuova realtà che andrà a sorgere potrebbe rappresentare una vera e propria manna dal cielo. Abbiamo apprezzato anche l’impegno da parte della regione siciliana di stanziare 30 milioni di euro per le politiche attive, ma vorremmo anche che il governo nazionale richieda all’Inps di valutare la possibilità di passare alcune tipologie di lavoratori nella categoria dei lavori usuranti e consentire agli stessi una fuoriuscita pensionistica più agevole. Questo – ha concluso il sindacalista – andrebbe a configurarsi come un ulteriore incentivo per chi verrà ad investire, poiché si troverà con un organico sicuramente maggiormente assottigliato.
Ci auguriamo quindi di aggiornarci presto, sia con il ministero che con la regione per far ripartire una volta per tutte una bella area industriale come quella di Termini Imerese e ridare dignità a questi lavoratori che da troppo tempo aspettano risposte”.