“Donne a confronto”. Questo è il tema dell’incontro culturale che si è tenuto nella la sede gravinese dell’associazione “Cesare Masi”. Un dialogo tutto al femminile per ribadire che le tematiche, legate al ruolo della donna nella nostra società, vanno affrontate nell’arco dell’intero anno e non solo l’8 marzo. A moderare l’incontro il presidente dell’associazione culturale “Politica Sociale Cristiana” (PSC) Prof. Ernesto Calogero.
“Un momento di meraviglioso confronto per tutti grazie alle rappresentanti dell’U.C.I.I.M, della F.I.D.A.P.A. e di Politica Sociale Cristiana(PSC). Abbiamo voluto creare una sinergia naturale per visionare i vari contesti della società ed affrontare, insieme, questioni inerenti lo stesso concetto di leadership tutta al femminile”. Ad alternarsi al tavolo dei relatori la tesoriera di Politica Sociale Cristiana prof.ssa Mariaconcetta Mangiameli, la presidente U.C.I.I.M Tremestieri Etneo prof.ssa Agata Pennisi, la presidente F.I.D.A.P.A. San Giovanni La Punta dott.ssa Domenica Torre, la segretaria esecutiva di Politica Sociale Cristiana prof.ssa Iolanda Iacapraro, l’imprenditrice dott.ssa Rosanna La Malfa, la consigliera comunale di Tremestieri Etneo Agata Triolo, l’assessore comunale di San Giovanni La Punta dott.ssa Laura Iraci Sareri e la scrittrice dott.ssa Fabia Mustica.
A porgere i saluti istituzionali a tutti i presenti il Sindaco Di Gravina Massimiliano Giammusso: “ E’ un onore per la nostra comunità cittadina ospitare eventi tanto importanti. Il recupero dell’edificio stesso che ospita l’associazione “Cesare Masi” rappresenta un po’ il simbolo di rinascita culturale che sta vivendo il nostro territorio”. La donna come valore aggiunto nei vari campi della società e in contesti sempre diversi. “Abbiamo la mamma, l’imprenditrice, la politica, la docente e molto altro ancora- ribadisce la prof.ssa Mariaconcetta Mangiameli– siamo contenti di questa grande partecipazione. Vogliamo riflettere sul lavoro che ogni giorno porta avanti la donna con le sue battaglie e le lotte per raggiungere uno status di parità, che oggi, sotto molti aspetti, dovrebbe essere scontato e doveroso ma, purtroppo, non è ancora così”.