Messina: alla biblioteca Longo “Superserie Madonne”

“Superserie Madonne”, l’esposizione di 10 opere di Michel OZ si troverà alla biblioteca regionale universitaria Giacomo Longo dal 6 al 31 marzo prossimo. Vernissage in sala lettura venerdì 3 marzo alle 17.00.

La devozione alla vergine Maria affonda le sue radici nella notte dei tempi e nella città di Messina che la invoca coe patrona col titolo di “Madre della lettera”, le rappresentazioni sacre della madre di Gesù, particolarmente care ai tanti devoti e apprezzate dagli appassionati d’arte, appaiono sovente nelle opere di artisti celebri e minori, che abbelliscono luoghi di culto, giardini, edifici pubblici e abitazioni private e, nelle immagini raffigurate sui testi antichi costituiscono patrimonio culturale di alto valore.

Venerdì 3 marzo alle 17.00 nella sala lettura della biblioteca regionale universitaria Giacomo Longo di Messina avrà luogo il vernissage di 10 opere dell’artista italo argentino Michel Oz, titolato “Superserie Madonne con due pannelli esplicativi.

L’inaugurazione si aprirà con i saluti istituzionali e l’introduzione della direttrice della biblioteca Tommasa Siragusa. Interverranno il curatore e l’artista. “La rappresentazione di Maria, emblema della donna nella storia dell’arte occidentale, è stata soggetta a diverse interpretazioni da parte degli innumerevoli artisti che si sono cimentati nella sua riproduzione; questo ha lasciato una traccia indelebile che ci permette di seguire un vero percorso evolutivo dell’immagine della Vergine nel tempo. Arricchita di volta in volta di intenti e caratteristiche psico-fisiche sempre più complessi, la Madonna è passata da mera rappresentazione decorativa ad una più incarnata enfatizzazione umana, tramite cui è stato possibile mettere in luce gli aspetti psicologici ed emotivi della Vergine.

Nonostante ci siano innumerevoli differenze tra le varie Madonna del mondo dell’arte, nella visione di Michel Oz, ogni rappresentazione della Madonna contiene in sé il centro della sua ricerca e del suo messaggio: la donna simbolo di amore e carità, la donna-Madonna di Michel Oz perde completamente la grazia e la bellezza delle ricche dame dei secoli passati per diventare, sotto le sue mani esperte, una donna contemporanea, di strada, che non ha paura di sporcarsi e di lacerarsi le vesti; opere sacre prese in prestito dai grandi maestri del passato e mescolate a manifesti, cartelloni, pornografia pubblicitaria spesso in antitesi con l’immagine stessa della Vergine. Una Madonna delle donne e per le donne, capace di creare correlazioni metaforiche tra la dignità femminile e la corrente visione del mondo, sempre più sprezzante della vita e della dignità e costantemente dimenticata nell’indifferenza generale, come brandelli di un vecchio spettacolo che ormai non ci interessa più” per dirla con le parole del curatore scientifico d’arte, Carlo Ciuffo.

Ben si inserisce il momento culturale nella giornata internazionale della donna, anticipando solo di pochi giorni la data ufficiale della ricorrenza annuale, sempre ricordata da questa biblioteca, con l’intento di captare l’attenzione degli utenti su un tema ancora scottante che investe la vita di tante donne, sulle efferate violenze, gli abusi, le ancora diffuse discriminazioni in ogni ambito, i regimi di sottomissione e di obbligata arretratezza in cui si trovano donne di molti paesi del mondo. La  biblioteca svolge un compito primario di formazione e sensibilizzazione degli animi, specialmente dei giovani, affinché sappiano amare e rispettare la donna, qualsivoglia sia il rapporto che li lega ad essa: madre, sorella, fidanzata, sposa, amica o semplicemente conoscente o mera sconosciuta. È imprescindibile, poi, riconoscere e valorizzare il femminile di per sé, al di là di appartenenze e contesti di riferimento.

La mostra “Superserie Madonne”, grazie alla collaborazione con Pangea, è stata inserita all’interno di un progetto filantropico destinato alla raccolta fondi in favore delle donne del mondo. La fondazione Pangea onlus è un’organizzazione no profit istituita nel 2002 che lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle comunità circostanti. Dopo l’inaugurazione, la mostra resterà aperta al pubblico fino al 31 marzo, da lunedì al venerdì, dalle 09.00 alle 13.00 e il mercoledì anche di pomeriggio dalle 15.00 alle 17.30. la mostra sarà chiusa al pubblico sabato e festivi. L’ingresso è gratuito e non occorre prenotazione.

Michele Oz realizza quadri di ispirazione pop sin dall’età di 10 anni. La sua ricerca si concentra sul recupero di frammenti dai manifesti affissi sulle pareti delle metropoli di tutto il mondo, che vengono poi mixati e reinterpretati su supporto di vecchie tele e cornici rigenerate. D’ispirazione avanguardista, l’osservazione attenta della vita raccontata sui muri delle varie città conduce l’artista a realizzare opere dal notevole impatto espressivo ed emotivo, che mettono in connessione brandelli metropolitani eterogenei attraverso un ponte sensoriale capace di unire due o più culture sulla stessa tela. Maestro nella tecnica del pasting e del collage, Michel Oz ci invita attraverso la sua produzione di arte visiva, ad interpretare un percorso immaginario solo apparentemente caotico, ove passato e presente si fondono in un luogo senza tempo e i colori, gli strappi, i frammenti di messaggi divengono metafore dell’umana esistenza.

Ogni elemento originario permane intatto e fiero, integrandosi con il nuovo e l’incessante processo degli eventi e del tempo che ha impresso nuove forme, modificato i contorni, talvolta ingrigito le immagini, non tradisce il miracolo della creazione artistica che si perpetua e si rinnova.

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