Avola (Sr): debutto al teatro di “Itria” di Miriam Scala

Doppia replica domenica 26 febbraio per lo spettacolo “Itria” di Aurora Miriam Scala che debutterà al teatro Garibaldi di Avola, nel siracusano. In scena un intenso monologo della giovane attrice e regista che racconta l’eccidio di Avola del 1968: una storia vera di lotta sindacale che ha cambiato il nostro paese. Un appuntamento per la produzione della compagnia bottega del pane e con il sostegno della società Dante Alighieri.

Il debutto è organizzato grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale di Avola, guidata dal sindaco Rossana Cassata; dall’assessore alla cultura, Valentina Di Rosa; di Tatiana Alescio, direttrice artistica del teatro Garibaldi e dai membri del consiglio di amministrazione del teatro.

Lo spettacolo, che vede Maria Chiara Pellitteri come aiuto regia e il supporto tecnico di Alessandro Accardi, è un intenso monologo che racconta una vicenda di lotta sindacale siciliana realmente accaduta: l’eccidio di Avola che ha cambiato il nostro paese perché ha portato alla redazione della prima bozza dello statuto dei lavoratori.

Il 2 dicembre 1968 uno sciopero pacifico si trasforma in tragedia. Dopo 10 giorni di proteste e nessuna risposta da parte dei proprietari terrieri, i braccianti si decidono per il blocco stradale. Sulla statale 115 irrompe la celere che spara ad altezza d’uomo, ferendo molti presenti, uccidendone due. Uno di loro è Giuseppe Scibilia, marito di Itria. La vicenda è interamente raccontata dal punto di vista di Itria: una donna che ha lottato tutta la vita per ottenere verità e giustizia.

La giovane netina Aurora Miriam Scala, autrice ed interprete di Itria, è reduce da una importante esperienza lavorativa in Svizzera: questo spettacolo, infatti, nella versione di corto teatrale è stato selezionato per partecipare al prestigioso bando di produzione e residenza della fondazione Claudio Lombardi per il teatro di Lugano. Il sindaco Rossana Cassata dichiara che: “fare memoria significa non solo custodire e ricordare, ma anche rielaborare e raccontare fatti a chi non li conosce, riattualizzandoli mettendo in atto scenari da cui trarre spunto per analizzare il presente e pensare il futuro. Ed è quello che, in maniera impeccabile, avviene con Itria. Ho apprezzato già in altre occasioni la profondità comunicativa ed emotiva di Miriam Scala e l’evocazione dei fatti di Avola, che costituiscono la nostra identità e un’importantissima pagina di storia nazionale. Questo per la mia comunità è un motivo di orgoglio e un momento di riflessione culturale, sociale e storica imperdibile

“Per me ha un valore immenso debuttare ad Avola – dice Aurora Miriam Scala – luogo dove si sono svolti i fatti che raccontano attraverso gli occhi di ITria. È un’emozione grandissima sapere che in platea ci saranno familiari della vittima e tante persone che, all’epoca, hanno vissuto sulla propria pelle questi tragici accadimenti. È importante che il territorio, a 54 anni da questo eccidio, accolga uno spettacolo che non solo lo ricorda, ma ne mantiene viva la memoria.

Itria vuole anche essere un monito per il futuro, per non dimenticare cosa è successo a questa famiglia, che non ha ancora potuto scoprire la verità sulla morte di Giuseppe Scibilia”.

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