Dopo numerosi riconoscimenti ottenuti nel corso del 2022 nella versione di “corto teatrale”, lo spettacolo “Itria” di Aurora Miriam Scala, è stato selezionato per partecipare al prestigioso bando di produzione e residenza della fondazione Claudia Lombardi per il teatro di Lugano.
La giovane e talentuosa attrice di Noto, che è autrice ed interprete di Itria, ha accolto con grande entusiasmo questo nuovo importante traguardo che la porterà in Svizzera per una settimana a partire dal 16 febbraio e spiega come nasce il suo spettacolo: “Il progetto nasce grazie alla pubblicazione dell’antologia “Nell’anima della scena”, curata da Vicky Di Quattro e Fulvia Toscano, un volume dedicato alla giovane drammaturgia siciliana under 40, patrocinato dall’assessorato alle politiche culturali della regione siciliana”.
Itria è un intenso monologo che racconta una nota vicenda di lotta sindacale sicilian: l’eccidio di Avola. Il 2 dicembre 1968 uno sciopero pacifico si trasforma in tragedia. Dopo 10 giorni di proteste e nessuna risposta da parte dei proprietari terrieri, i braccianti si decidono per il blocco stradale. Sulla statale 115 irrompe la celere che spara ad altezza uomo, ferendo molti presenti e uccidendone due. Uno di loro è Giuseppe Scibilia, marito di Itria. La vicenda è interamente raccontata dal punto di vista della donna che ha lottato tutta la vita per ottenere verità e giustizia.
“Ho voluto raccontare una storia dimenticata, ma di grande importanza per la lotta sindacale siciliana e nazionale. Grazie ai fatti di Avola è stata scritta la prima bozza dello statuto dei lavoratori. Il ministro Brodolini, all’epoca dei fatti, dichiarò che si sarebbe andati in fondo a questo gravissimo episodio, ed invece questa famiglia dopo ben 53 anni non ha mai saputo la verità poiché la vicenda è ancora un segreto di Stato” dichiara Miriam Scala.
La fondazione Claudia Lombardi per il teatro ha accolto con entusiasmo il progetto reputandolo degno di nota e scegliendolo insieme ad altri 6, su oltre 120 candidature ricevute.
“Itria si colloca in un tempo e in uno spazio precisati. Eppure, la sua forza drammatica risiede nella sua disarmante universalità. Quanto è cambiato da allora? Quanto ci possiamo ritenere lontani da quei soprusi? Itria è un passato che atterra senza protezioni nel presente, inducendo ogni spettatore ad interrogarsi sulla realtà che lo circonda. Vediamo in Itria un lavoro capace di parlare a molti, al di là dei confini geografici. Rappresenta, inoltre, un’occasione per approfondire una riflessione su chi, oggi come allora, vive ai margini – dichiara Claudia Lombardi, presidentessa della fondazione con Ylenia Santo, direttrice artistica della fondazione e coordinatrice della residenza.
“Questo spettacolo, che debutterà ad Avolta domenica 26 febbraio, è stato fortemente sostenuto dalla direttrice artistica della compagnia “bottega del pane”, Cinzia Maccagnano. Mi auguro che la mia Itria possa girare tanto per essere vista da un pubblico variegato, soprattutto da giovani e adolescenti. Vorrei potessero ascoltare una storia di coraggio e di lotta alla mafia dei colletti bianchi” conclude l’attrice siciliana.
Aurora Miriam Scala ha iniziato il percorso di lavorazione di Itria insieme alla collega e aiuto regia Maria Chiara Pellitteri, con la partecipazione nella versione di “corto teatrale” ad alcuni festival, aggiudicandosi alcuni premi quali: migliore drammaturgia e menzione della stampa al festival teatri Riflessi di Catania; migliore spettacolo a I corti della Formica, a Napoli; Primo premio al festival Ethnos generazioni di Napoli nonché migliore spettacolo e premio giuria giovani al Doit festival di Roma.