Dal 1998 l’Accademia Federiciana ha continuato a ricordare annualmente – per iniziativa del noto critico d’arte e saggista Fortunato Orazio Signorello che l’ha ideata e istituita con l’obbiettivo di “non dimenticare l’annientamento fisico di milioni di ebrei e di innumerevoli membri di altre minoranze compiute dal regime di Adolf Hitler in nome della purezza etnica” e per “rafforzare la memoria storica contro ogni oblio e per impedire che l’intolleranza e il razzismo prevalgano di nuovo” – il genocidio degli ebrei e di tutte le categorie di persone ritenute inferiori per motivi politici o razziali messo in atto dalla Germania Nazista e dai suoi alleati nella seconda metà del ventesimo secolo.
Nell’ambito del Giorno della memoria svoltasi nei giorni scorsi, Signorello ha voluto rammentare che occorre sensibilizzare le nuove generazioni e ricordare quello che è stato uno degli stermini di massa più grandi e disumani della storia dell’umanità promuovendo nelle scuole – con eventi rivolti alla città e non solo fruibili da studenti – anche i principi di rispetto, tolleranza e solidarietà.
“Occorre promuovere tra i giovani – con eventi organizzati nelle scuole visibili anche sul territorio – i principi di rispetto, tolleranza e solidarietà. Per ricordare soprattutto a loro – ha detto Signorello – lo sterminio del popolo ebraico e tutte le altre vittime dell’olocausto, dobbiamo continuare a stimolare la riflessione, tracciando un percorso di recupero della storia e della memoria collettiva, perché ciò che è accaduto può tornare a ripetersi sotto altre forme”.
Per Fortunato Orazio Signorello – ideatore e organizzatore fin dal 1998 dell’encomiabile iniziativa “Per non dimenticare” (nominata successivamente “Ricordare perché non accada mai più”) – per non fare mai più gli stessi errori bisogna continuare a mantenere vivo il ricordo del passato e imparare dalla pagina più nera della storia dell’umanità promuovendo programmi educativi e maggiori iniziative. «Occorre coinvolgere maggiormente i giovani – afferma Signorello – affrontando in modo bilanciato ed esaustivo l’argomento. Devono sapere ciò che avvenne nei campi di concentramento, delle forme di sfruttamento coercitivo di lavoro dei prigionieri, degli esperimenti pseudo-scientifici portati a compimento al loro interno sui prigionieri, degli abusi perpetrati, della brutalità e dell’illegalità dell’operato delle SS nello sterminio e nella persecuzione degli ebrei”.
Fin dal 1998 Fortunato Orazio Signorello ha commemorato annualmente le vittime della shoah e tutte le altre vittime della persecuzione nazista (cioè 2 anni prima che con la legge della Repubblica n. 211 del 2020 è stato istituito il “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti) organizzando per l’Accademia Federiciana un incontro culturale includente una conferenza, la lettura di testi tratti da articoli e saggi, la lettura di brevi testi sulle drammatiche esperienze nel lager nazista raccontati da Primo Levi in “Se questo è un uomo”, la proiezione di fotografie relative ai campi di concentramento e la declamazione di poesie sulla shoah. Sapendo quanto sia importante far conoscere i valori di tolleranza e solidarietà fra i giovani come antidoto all’odio e alla discriminazione, in tutti questi anni Signorello ha organizzato questa iniziativa – anche per «far conoscere meglio e contrastare pregiudizi, discriminazioni razziali e soprusi garantendo il rispetto della persona umana e il riconoscimento della sua dignità”.