Secondo un recente rapporto della Extrapolate, società che si occupa di ricerche di mercato, la richiesta di batterie destinate alle cuffie bluetooth sta subendo una forte espansione.
Se nel 2021 il mercato globale ha fatto registrare una movimentazione di capitale stimata a circa 895 miliardi di dollari, lo stesso sembrerebbe destinato a crescere, nei prossimi 7 anni, con un tasso annuo composto pari al 58,24%. Questo porterebbe il valore del mercato a raggiungere e superare, entro il 2028, i 21.092 milioni di dollari.
Il report analizza tutti gli aspetti legati al mercato delle batterie per cuffie bluetooth, il quale oggi interessa prevalentemente soft pack e pile a bottone; partendo dai dati relativi alle quote e alle proiezioni di mercato, fino ad arrivare all’analisi delle strategie messe in atto dagli attori principali, grandi aziende e nuovi competitor. Fondamentale inoltre l’analisi effettuata sull’andamento delle richieste del pubblico e delle nuove tendenze, le quali veicolano le scelte effettuate dalle imprese e la ricerca di nuove soluzioni che potranno spingere verso interessanti cambiamenti.
I dati del rapporto Extrapolate
Secondo quanto si apprende analizzando il rapporto, il 40% del mercato globale delle pile a bottone e soft pack per cuffie bluetooth è in mano alle 5 più grandi aziende produttrici del settore, mentre gli altri competitor, grandi e piccoli, si dividono il restante 60% del mercato.
Per quanto riguarda la concorrenzialità territoriale, l’Europa gestisce una percentuale di poco superiore al 15% del mercato, come il Nord America, mentre il primo posto se lo aggiudica la Cina, la quale da sola gestisce ben il 60% del mercato di riferimento.
Tra batterie soft pack e pile bottone, allo stato attuale le più diffuse e in grado di muovere capitale sono le seconde, le quali soddisfano il 65% delle richieste di dispositivi di alimentazione per le cuffie bluetooth, anche grazie al fatto che si tratta perlopiù di prodotti usa e getta di largo consumo.
Che cosa sono le pile a bottone
Piccola, schiacciata e di forma circolare, la batteria a bottone è una componente elettrica che consente di alimentare non solo le cuffie bluetooth, oggetto del report qui preso in esame, ma anche apparecchi acustici, bilance, orologi da polso e un elevato numero di altri dispositivi.
Nonostante le dimensioni contenute, le pile bottone riescono a garantire lunghi periodi di carica grazie al basso livello di autoscarica, il quale evita che si scarichino e perdano potenza durante i periodi di inutilizzo.
In base alla composizione chimica della cella, è possibile distinguere tra batterie a bottone alcaline, al litio e all’ossido di argento.
Le alcaline sono tra le più diffuse grazie al buon rapporto qualità-prezzo; diversamente dagli altri due tipi, nonostante le ottime prestazioni, hanno un discreto livello di scarica, il quale porta a una perdita costante di potenza nel tempo. Inoltre hanno capacità ridotta. Questi aspetti le rendono adatte per alimentare quei dispositivi scarsamente energivori che non richiedono prestazioni elevate, come le cuffie bluetooth, ma anche le bilance o i biglietti d’auguri con lucine a led e musica.
Per alimentare dispositivi medici come gli apparecchi acustici e pacemaker si preferiscono di solito le pile al litio o quelle all’ossido di zinco, più costose, ma con una durata quasi doppia rispetto alle precedenti.