Dopo il successo della prima edizione, torna anche quest’anno il Nerello Jazz Fest, rassegna enogastronomica organizzata da Maurizio Caruso in sinergia con l’associazione culturale Grandiosi Eventi, con il patrocinio dell’assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo e del Comune di Giarre ed in collaborazione con l’Istituto Alberghiero ‘Giovanni Falcone’ di Giarre e con l’Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori vino) Etna. La manifestazione, presentata in conferenza stampa nella Sala Tangerin dell’Istituto Professionale Alberghiero ‘G. Falcone’, mira alla valorizzazione del territorio ionico etneo e, in particolare, di uno dei suoi prodotti migliori, il Nerello Mascalese. Prima novità di questa seconda edizione è la location. Da Mascali, infatti, la rassegna si sposta a Giarre, nella Sala Messina (ex Pescheria) di via Calderai, il 22 e il 23 ottobre.
“La formula proposta lo scorso anno a Sant’Antonino, Nunziata e Puntalazzo resta invariata – ha spiegato Maurizio Caruso, organizzatore – Un buon calice di Nerello mascalese, accompagnato da prodotti tipici locali e da ottima musica jazz dal vivo. Quest’anno avremo in più un laboratorio del gusto dedicato alla preparazione del cous cous, coordinato dalla direttrice artistica Lalla Saadia El Montassir, rivolto agli alunni dell’Istituto Alberghiero. Saranno due serate ricche di bella musica con la formazione composta da Floriana F. & Salvo Riolo Quintet e con Roberta Spampinato. E per quel che riguarda il vino, sono quattro le aziende vitivinicole coinvolte quest’anno: le Cantine Russo, La Contea, Destro e Cosentino”. Il Nerello Jazz Fest, quest’anno, sarà anche un momento di incontro tra culture e sapori. “Venerdì 21 ottobre prepareremo il cous cous insieme ai ragazzi dell’Alberghiero affinché imparino come si fa – ha spiegato Lalla Saadia El Montassir, direttrice artistica della manifestazione, originaria del Marocco – Il cous cous è un elemento di identità culturale ed è un piatto che unisce, un simbolo di pace, fraternità e integrazione. Un piatto di origine magrebina che ha conquistato i palati di tutto il mondo. Oggi vogliamo farlo conoscere più da vicino, scoprendone la storia e la preparazione originale e tradizionale”.
“Iniziative come queste sono molto importanti perché coinvolgono scuole, ente locale e associazioni del territorio – ha detto il primo cittadino di Giarre, Leo Cantarella – È bello che momenti di cultura coinvolgano tanti ragazzi. Un modo per approfondire la conoscenza del Nerello mascalese, nostro vitigno autoctono conosciuto in tutto il mondo. Ringrazio la Regione Siciliana per essere vicina al nostro territorio”. E dell’importanza di manifestazioni culturali di questo livello ha parlato anche Alberto Cardillo, segretario particolare dell’assessore regionale al Turismo Manlio Messina. “Sono un po’ emozionato – ha detto Cardillo – perché quella di oggi è l’ultima uscita ufficiale con l’incarico che ho ricoperto negli ultimi anni all’assessorato regionale al Turismo. Sono stati anni intensi e anche molto complessi, con in mezzo una pandemia. E l’assessorato regionale al Turismo ha fatto tanto per promuovere questo territorio. Abbiamo un’eccellenza che è il Nerello mascalese, su cui dobbiamo puntare per valorizzarlo ulteriormente. Per questo spero che manifestazioni come questa crescano ulteriormente”.
Protagonisti di questa seconda edizione saranno anche i ragazzi dello storico Istituto Alberghiero ‘G. Falcone’ di Giarre, che prepareranno, coordinati dagli insegnanti, piatti gustosi con i prodotti del territorio. “Quando ci sono eventi culturali importanti, soprattutto di cultura enogastronomica, l’Istituto Alberghiero di Giarre è sempre presente – ha dichiarato la dirigente scolastica Monica Insanguine – È la nostra vocazione. Abbiamo uno staff di docenti e tecnici preparati ed efficienti che ci consentono di aprirci ai territori di Giarre, Riposto e Maniace, in cui ha sede l’Alberghiero. Grazie di questa bella opportunità. Noi siamo felici di esserci”. E anche quest’anno l’Onav Etna sarà in prima linea e si occuperà delle degustazioni di vino e degli abbinamenti con i piatti. “Oggi arrivano turisti consapevoli e dobbiamo sviluppare una nuova cultura enogastronomica – ha detto Gregorio Calì, presidente dell’Onav Etna – Lo scorso anno abbiamo fondato una sede Etna dell’associazione, a Giarre e Riposto, dove c’è la storia del Nerello e della viticoltura siciliana. I produttori nel corso degli ultimi anni hanno fatto progressi importanti. Oggi sull’Etna si imbottiglia il 93% della produzione, come in Piemonte. E noi dobbiamo impegnarci per valorizzare ancora di più il vino e il territorio, perché è questo il futuro dei nostri giovani”.